logo
    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Protesta davanti al Tribunale: "Voglio sapere dove sono i miei figli"

    TRIBUNALECIVITAVECCHIA – “Mi trovo qui per protestare contro tre giudici di questo tribunale. Dopo 3 anni sono riusciti a fare una sentenza a mio favore. Ma io da due mesi non so più che fine abbiano fatto i miei 3 figli. Abito da 3 anni dentro un camper e non ho più un soldo. Dormo nelle aree di sosta dell’autostrada o davanti al comune di Ladispoli. M’hanno tolto tutto. Sono un uomo distrutto che vive in strada”.
    C’è rabbia e sconforto negli occhi di M. V., romano sessantasettenne ex tranviere con la passione per i viaggi che dal 2004 “lotta” contro la sua ex moglie, una nigeriana che sposò nel ’98 per poter riabbracciare i suoi 3 figli rispettivamente di 11 anni, 10 e 4 anni. La sua storia qualche anno prima nel 1996, quando l’uomo compie un viaggio in Nigeria e conosce la donna, che da subito mostra interesse per lui e chiede di sposarla. Dopo il matrimonio la coppia torna in Italia ed i primi anni trascorrono sereni e tranquilli.
    “Improvvisamente e senza motivo – ha spiegato l’ex tranviere – nel 2004 la signora fa i bagagli e sparisce, portandosi dietro i bambini. Soltanto dopo diversi mesi vengo a sapere che si trovava a Londra. Riesco a scoprire dove era perché vengo convocato presso il tribunale inglese e debbo sostenere un processo. La signora aveva fatto denunce sostenendo che io ero pericoloso ed avevo usato violenza su di lei e sulla bambina”. Il governo inglese gli paga la difesa di un avvocato e dopo alcuni mesi l’uomo viene scagionato e con i figli torna in Italia. Anche la sua ex moglie torna. Nel giro di un paio di giorni prende di nuovo con se i figli e torna nuovamente in Inghilterra. Per la seconda volta l’uomo dovrà tornare a Londra e difendersi davanti ad un tribunale. “Per ben due volte – ha spiegato M.V. – ho beneficiato della convenzione dell’Aja – 25 ottobre 1980 che tutela il minore, a livello internazionale, contro gli effetti nocivi derivanti da trasferimenti o mancato rientro illecito”. Nel 2005 c’è un tentativo di riconciliazione ‘’per poter dare serenità almeno ai figli’’ ha spiegato l’uomo, ma svanisce clamorosamente. Il 2006 ed il 2007 trascorrono tra liti e denunce alle forze dell’ordine, fino al 27 aprile del 2007 quando dopo l’ennesima lite la donna si reca dalle forze dell’ordine e dichiara che l’uomo è un violento. M.V. decide di allontanarsi da casa. “Da quel giorno fino a gennaio 2010 – ha spiegato l’uomo – ovvero quando il tribunale ha emesso una sentenza a mio favore. I Giuidici hanno concesso alla mia ex moglie sessanta giorni di tempo per potersi organizzare e lasciare qui in Italia i bambini. Secondo me una scelta assurda. Infatti cosa è successo? Ha fatto i bagagli ed è sparita di nuovo. Ci sono due inchieste del Ctu (Il consulente tecnico d’ufficio svolge la funzione di Ausiliario del Giudice) nelle quale si qualifica la mia ex moglie come soggetto pericoloso. Ho fatto tutte le denunce possibili. La donna da due mesi è sparita. Mi sono rivolto anche ad una associazione internazionale per “padri separati”. Le forze dell’ordine stanno tentando di rintracciare i telefoni, che sono ancora attivi: chiamo notte e giorno, il telefono suona libero ma poi si attiva la segreteria. Ci hanno provato anche i servizi sociali a contattarla. Non c’è nulla da fare, non so dove sono i miei figli. Lunedì sarò ancora qui a protestare fino a che qualcuno non mi darà ascolto”.
    Mat. Mar.