TARQUINIA – La 1ª edizione del Festival della Complessità conquista pubblico e critica. La manifestazione unica nel suo genere, nell’ambito dei tanti festival culturali che si organizzano in Italia, ha portato a Tarquinia studiosi, ricercatori e divulgatori scientifici e una platea proveniente da ogni parte d’Italia: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, e Puglia. Nella cornice del centro storico della città sono state circa 2.700 le persone che hanno partecipato alle ventuno conversazioni, mentre 400 sono state quelle che hanno prenotato le visite guidate organizzate dall’associazione Artetruria o hanno assistito ai film proposti dalla rassegna cinematografica curata dal
critico Pino Moroni. Oltre 800 gli spettatori che hanno preso parte ai concerti serali e grande interesse hanno suscitato i libri esposti dalla libreria Vita Nova in piazza Cavour. «Evento innovativo e di qualità – dichiara l’assessore al Turismo e Sandro Celli – La tre giorni, che l’Amministrazione intende ripetere e ampliare, spostandone probabilmente la data a settembre, sottolinea come il turismo culturale sia un settore economico in crescita e che la strada intrapresa dal Comune sia quella giusta. Lo dimostra la presenza di un pubblico giunto da ogni parte della Penisola». Soddisfatto l’assessore allo Spettacolo Giancarlo Capitani: «La formula della conversazione e la scelta della piazza come luogo d’incontro si sono rivelati vincenti. Il mondo accademico è sceso letteralmente in strada e grazie ai conferenzieri, che in modo semplice hanno mostrato la realtà attraverso la lente della complessità, hanno avvicinato materie spesso considerate difficili al grande pubblico». Forte la partecipazione dei cittadini tarquiniesi come evidenzia l’assessore alla Cultura Angelo Centini: «La risposta indica che la città ha intrapreso una strada di sviluppo culturale, proponendosi a un target di turisti interessato alla cultura, all’arte e alla storia, di cui Tarquinia è ricca». Il successo e il livello del Festival della Complessità emergono anche dalle dichiarazioni rilasciate dai relatori. La prof.ssa Elena Gagliasso afferma di «essere rimasta stupita dell’attenzione ininterrotta e della partecipazione della gente al dibattito», mentre il prof. Francesco Bottaccioli evidenzia che «in un’epoca di grande depressione, economica, politica, sociale e morale, è entusiasmante trovare gente interessata alle idee, alla cultura e alla scienza». Il prof. Alberto F. De Toni si meraviglia di «come la complessità abbia suscitato un interesse così ampio, tanto che le persone hanno voluto continuare a discutere con me ben oltre la conclusione della conversazione». Il prof. Francesco Avallone ha affermato «di aver parlato in pubblico centinaia di volte, ma mai in un’atmosfera così piacevole fatta di un dialogo continuo con la platea e della suggestiva atmosfera di Tarquinia». Il dottor Sergio Boria pone l’accento di come la gente abbia fame della parola, dell’incontro diretto, di contenuti nuovi utili a comprendere i tempi che viviamo. «E’ stato emozionante vedere le piazze riempirsi di gente qualunque per partecipare a conservazioni riguardanti le più diverse tematiche. Quando ho tenuto la mia conversazione ho avuto l’impressione di partecipare ad un evento unico e irripetibile». Il dottor Fulvio Forino dice che il Festival della Complessità è stato un entusiasmante viaggio nella cultura. «Ha offerto al pubblico una risposta a una domanda latente di conoscenza; ha intercettato un interesse per la cultura che sta crescendo, come lo dimostra il successo di altre iniziative simili alla nostra. Tutto ciò smentisce la visione di un Paese ripiegato su una cultura semplificata, fatta di luoghi comuni e di spot televisivi. La complessità è probabilmente il paradigma della nuova modernità. Dentro il contenitore della rassegna si è riusciti a trattare di salute, psicologia, apprendimento, management, economia, evoluzionismo, ecologia, storia e tanti altri argomenti. Tematiche apparentemente molte diverse, ma accomunate dalla riflessione sulla rapidità dei cambiamenti in essere, che le rende simili: appunto complesse».
Cronaca
2 Novembre 2011
Pubblico e critica premiano la 1ª edizione del Festival della Complessità