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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Pugno al poliziotto: un arresto

    CIVITAVECCHIA – Una tranquilla serata presso la piscina di largo Galli si è trasformata in un’aggressione ai danni di un poliziotto. È accaduto domenica sera intorno alle 19,30, quando alcune persone si sono mostrate visibilmente infastidite dalla presenza, all’interno del bar della struttura, di due individui sui trent’anni anni, dall’accento straniero, che in preda ai fumi dell’alcol stavano creando una situazione di disagio. Dopo aver provocato i bagnini, tentando di usufruire della piscina senza pagare, si sono spostati presso il pubblico esercizio adiacente. Nonostante i continui richiami da parte dei gestori, i ragazzi hanno continuato ad infastidire gli ospiti del locale, alzando la voce e prendendo di mira i presenti, tanto che l’episodio è stato segnalato ad un vice sovrintendente della Polizia di Stato in forza alle motovedette che, nonostante fosse libero dal servizio è immediatamente intervenuto. Neppure il tempo di qualificarsi e cercare di capire cosa stesse realmente succedendo, che uno dei due molestatori si è prima mostrato tranquillo, poi si è girato di scatto e ha sferrato un pugno in pieno volto al poliziotto, cercando di allontanarsi. Una persona che era in compagnia dell’agente, con l’aiuto degli agenti del commissariato intervenuti tempestivamente, è riuscito a bloccare l’uomo, nonostante abbia tentato di difendersi con un coltello. Si tratta di Pavel Marc, rumeno di 27 anni senza fissa dimora e con precedenti specifici. Il suo connazionale è riuscito a fuggire ed è tuttora ricercato. Il vice sovrintendente è stato trasportato al policlinico Gemelli di Roma con il setto nasale rotto, dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico. Il rumeno arrestato è stato invece associato al carcere di Borgata Aurelia con l’accusa di oltraggio e violenza a pubblico ufficiale, minacce gravi, lesioni e danneggiamento. Ieri il processo per direttissima, con l’avvocato difensore, Antonio Maria Carlevaro che ha optato per il giudizio abbreviato, evitando di chiedere la scarcerazione del suo assistito, considerate tra l’altro le prove schiaccianti a suo carico. Pavel Marc è stato condannato a due anni e due mesi di reclusione, il pubblico ministero aveva chiesto sei anni.