CIVITAVECCHIA – Il consigliere della IV circoscrizione Pietro Masciani ha presentato una mozione urgente al presidente della Quarta Circoscrizione, Stefano Ballotari, e per conoscenza al sindaco ed al segretario generale del Comune, chiedendo le dimissioni proprio del presidente dell’organo decentrato, da portare in discussione in una delle prossime sedute del consiglio di circoscrizione, “perché la maggioranza non esiste più, tanto che per deliberare bisogna convocare il consiglio in prima e seconda convocazione. Ballotari non può continuare a dirci che se le cose stanno così è tutta colpa del sindaco e della sua giunta – afferma Ballotari – la colpa è sua, perché si ostina a non governare il territorio ed a non prendere posizione su vicende di vitale importanza per il nostro territorio. In tre anni e mezzo, nonostante le nostre continue mozioni ed interpellanze, non ha prodotto una delibera, un ordine del giorno in tal senso, ha sempre chiamato il consiglio a fare il passacarte su cose futili e di scarsa importanza per il nostro territorio, mai un’alzata di testa. sempre prono al sindaco e alla sua amministrazione, mai una parola di troppo nei confronti dell’Autorità Portuale e del suo presidente che continua a prenderci per i fondelli sulle opere di compensazione. Il rapporto con Enel e Tirreno Power è pessimo, anzi non esiste proprio, mentre loro continuano a fare il proprio comodo sul nostro territorio non rispettando i patti. A proposito, perché Ballotari non ha mai chiamato il consiglio a prendere posizione sulla questione del cosiddetto “bosco Enel”. Un esempio per tutti la sede circoscrizionale e le sue strutture. Sono anni che giriamo da un sottoscala ad un nulla, e vorrei sapere se per il presidente tutto questo è dignitoso. Chiedo a Ballotari di essere coerente – conclude Masciani – di avere uno scatto di orgoglio, spiegare come stanno le cose ai nostri concittadini e dimettersi, perché non sta facendo un buon servizio alla nostra collettività”.
Amministrazione
2 Novembre 2011
Quarta, Masciani chiede le dimissioni di Ballotari