CIVITAVECCHIA – «Adesso che ritornerò a casa mi ammazzeranno». Sarebbero state queste le parole che il 22enne marocchino Said Bouidra, trovato senza vita l’altra mattina all’antemurale, avrebbe pronunciato, in lacrime, a Benito Verdi, un ragazzo della provincia di Lecco conosciuto a Nizza. Entrambi volevano entrare nella Legione Straniera, ma entrambi, unici italiani tra 80 candidati, sono stati scartati. «Io pensavo stesse esagerando – ha spiegato – e invece è successa la tragedia: quando ho letto cosa era accaduto mi sono sentito male. Ci conoscemmo sul treno per la Francia e nel viaggio ci scambiammo le motivazioni di questa dura scelta, e lui mi disse che stava scappando da suo padre. Mi spiegò tutta la storia, parlò della sua volontà di convertirsi al cristianesimo e, all’inizio, neanche ci avevo creduto: di musulmani che vogliono cambiare religione non se ne incontrano tutti i giorni. Invece tirò fuori dalla tasca un rosario e mi disse che la prima volta entrò in chiesa perchè aveva bisogno di parlare con qualcuno: da lì la decisione di convertirsi». I due hanno trascorso il periodo dal 19 al 28 novembre scorso a stretto contatto, sottoposti a test fisici e psicoattitudinali: ma proprio questi ultimi non sono riusciti a superarli. «Non la prese bene, scoppiò a piangere – ha aggiunto Benito – poi, in un bar di Marsiglia, in attesa del treno, riprese a parlare di suo padre: mmi disse che quando lo informò della decisione di convertirsi, lui addirittura mandò dei suoi amici per farlo picchiare. Dopo il pestaggio finì al pronto soccorso e mi fece anche vedere il referto: era la notte prima della partenza, poi al mattino scappò e prese il treno, tanto che nello zaino aveva poche cose. Di una cosa sono certo: non è possibile spingere un ragazzo come Said, con tanta voglia di vivere e divertirsi, ad un gesto così estremo». Intanto proseguono le indagini della Polizia di Frontiera: sono stati ascoltati alcuni medici del San Paolo, per ricostruire l’ora scarsa trascorsa da Said al Pronto Soccorso. Le carte sono state consegnate in Procura: domani è fissata l’autopsia sul corpo del giovane.
Cronaca
2 Novembre 2011
"Adesso che tornerò a casa mi ammazzeranno"