CIVITAVECCHIA – «La lusinghiera disamina fatta dall’ex onorevole Becchetti nei confronti di De Sio, nel proporlo come papabile candidato Sindaco, è solo apparentemente lusinghiera: ‘‘brucia quello che ti sta più antipatico’’». Lo dichiara Fabiana Attig all’indomani dell’intervento del notaio sul toto sindaco e sulla costituzione del Pdl locale. L’esponente di Freedom evidenzia quello che a suo avviso è il livore che l’ex onorevole nutrirebbe ancora nei confronti di De Sio: «Becchetti oggi nel proporsi come saggio paciere sopra le parti, fuori dai giochi di potere e fuori dalle ‘‘vecchie cariatidi’’ – spiega – dà una falsa lettura del suo pensiero. Al contrario conferma la responsabilità per quanto avvenuto negli ultimi dieci anni di politica locale e nel centrodestra, provando così a riabilitarsi fingendosi preoccupato del futuro Pdl, tirando addirittura in ballo il nome di De Sio». Fabiana Attig si chiede come mai ogni volta che Moscherini è in difficoltà Becchetti sente la necessità di mettersi intorno ad un tavolo «per ritrovare le ragioni comuni dello stare insieme».
«Come mai l’onorevole – si domanda ancora – non ha sentito la necessità di avviare un confronto politico all’indomani della sconfitta elettorale locale alle regionali o quando si stava consumando l’ennesimo danno al suo partito di riferimento, Forza Italia, da parte di Moscherini con i vari rimpasti?». Definisce quindi la politica portata avanti da Becchetti in questi anni «molto trasversale tanto da indurre a credere nell’immaginario collettivo che le tante liti pubbliche o l’alternanza di posti di potere tra Becchetti e Tidei, centrodestra e centrosinistra, fossero le farneticanti fantasie di qualche insano di mente. Non è così».
Secondo Fabiana Attig il legame sotterraneo c’è sempre stato e sempre ci sarà e cita l’alternanza a Ferservizi. Inserisce nel trasversalismo un terzo personaggio, ovvero Moscherini, ricordano i passaggi che nel 2005 portarono alla caduta della giunta De Sio e ciò che avvenne dopo ai danni di Forza Italia: «In uno yacht si consolidò il patto della caduta della giunta De Sio, poi alle amministrative del 2007 partì uno strano ordine, cioè quello di far sprofondare nel baratro FI per dimostrare che il coordinatore De Sio aveva fallito. Non ricordo appelli al buon senso da parte di Becchetti. Che fosse il regista?». Poi la Attig si rivolge a De Sio facendo dell’ironia: «Se non ti fossi ribellato al ‘‘sistema’’ Becchetti saresti ancora te il Sindaco di Civitavecchia». Infine critica apertamente il notaio: «Non siamo più dei ragazzini – afferma – perciò non più disponibili a prestare il fianco a vecchie e stantie cariatidi pronte a riproporsi, celandosi dietro la maschera del buon padre di famiglia».