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    Amministrazione
    2 Novembre 2011
    "Da Ciani un no pregiudiziale nei confronti del Comune"

    CIVITAVECCHIA – “Una foglia di fico per un no pregiudiziale nei confronti del Comune”. Così il sindaco Moscherini definisce le motivazioni addotte dal presidente dell’Autorità Portuale Fabio Ciani per bocciare la proposta di creare una sinergia tra le società partecipate di Pincio e Molo Vespucci. Secondo il primo cittadino, infatti, che ha inviato una lunga lettera allo stesso Ciani e, per conoscenza, anche all’assessore regionale ai Trasporti Francesco Lollobrigida e al presidente della Pisana Renata Polverini, l’eventuale partecipazione dell’Autorità Portuale a società facenti parte di una holding promossa dal Comune, non si scontrerebbe con leggi o norme che lo impediscono, “ma anzi – ha spiegato – la sinergia con il Comune rafforzerebbe il criterio dettato dal legislatore di consentire alle istituzioni pubbliche di partecipare a società miste pubblico-private con una golden share, vale a dire una quota di garanzia della vocazione pubblica del servizio”. Lo stesso Moscherini ricorda poi che il delegato del Pincio alla riunione del Comitato portuale del 1 luglio, il consigliere Dimitri Vitali, “insieme all’assessore Lollobrigida, ha chiesto il rinvio di alcune delibere riferibili proprio a questa fattispecie di argomenti al fine di consentire – ha aggiunto – l’apertura del tavolo tecnico”. In questo senso, a detta del Sindaco, la risposta del presidente Ciani sarebbe stata positiva, avendo acconsentito al rinvio della discussione delle delibere e offrendo disponibilità ad approfondire l’argomento. “Assumo dunque come atto formale degno di considerazione la dichiarazione espressa in Comitato Portuale – ha chiarito Moscherini – e non già quella rilasciata alla stampa”, attendendo dal presidente Ciani una conferma urgente di partecipazione al tavolo proposto dall’Amministrazione Comunale dove approfondire questo progetto. Poi il primo cittadino è entrato nel dettaglio della proposta, partendo dal tema rifiuti. “Per quanto concerne l’organizzazione della raccolta dei rifiuti, in altre parti d’Italia più istituzioni, Comuni e altri enti – ha spiegato – si sono già associate per curare il servizio con uno stesso soggetto societario. Dunque non si capisce per quale motivo all’Autorità Portuale possa essere impedito di associarsi con il Comune in cui risiede per meglio organizzare sia la raccolta dei rifiuti che il loro trattamento”. Sull’idrico ha invece chiarito che “sono certamente possibili sinergie, dal momento che – ha aggiunto – attualmente il porto compra l’acqua proprio dal Comune, il quale avrebbe potuto, se lo avesse voluto, partecipare alla costituzione di Port Utilities al pari degli altri operatori privati che gestivano separatamente le forniture idriche e che hanno poi deciso di dare vita alla società di servizio”. Infine la mobilità “dove – ha concluso – la separatezza tra porto e città produce effetti negativi per entrambi gli enti e soprattutto per gli utenti ed il cui risultato è facilmente ravvisabile nelle cronache di tutti i giorni. Per non parlare poi della possibilità di creare una sinergia, attraverso una società tra Comune ed Autorità Portuale per la produzione di energia anche rinnovabile”.