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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    "Difendiamo la Prociv locale, ma mandiamo a casa chi la usa per scopi personali"

    MONTALTO DI CASTRO – I consiglieri d’opposizione, Sergio Caci e Marco Fedele, tornano sul caso Prociv che in queste ore sta scatenando numerosi interventi. Mentre il sindaco Salvatore Carai (Pd) difende l’assessore Petronio -, che a sua volta annuncia di non volersi dimettere, asserendo di non aver utilizzato l’autobotte della Prociv, in quanto possiede un impianto d’irrigazione automatico -, l’onorevole Giulio Marini (Pdl) grida alla vergogna. Gli esponenti della minoranza locale, dal canto loro, difendono l’operato dei volontari dell’associazione del presidente Alessandro Maietto, ma condannano severamente la gravità del fatto che vede coinvolto il delegato all’Urbanistica e Patrimonio. “Leggiamo con molto piacere la notizia del riuscito intervento della Protezione Civile di Montalto durante un incendio nelle vicinanze del centro abitato – dicono Caci e Fedele – Questa è una delle tante operazioni portate avanti con successo, che fa della Prociv un’organizzazione serie e amata da tutti. Anche e soprattutto da noi. L’unica stonatura è il richiamo alle polemiche di questi giorni, quasi a voler sminuire la gravità di quanto accaduto nella proprietà privata dei parenti dell’assessore Petronio. Ai volontari della Protezione Civile diciamo che non stiamo contestando la gestione, l’operato ed i risultati che l’associazione ha avuto in questi anni che sono eccellenti. Irrigare le piante di un assessore, però, è un fatto privato che non può coincidere con gli scopi istituzionali della Protezione Civile. State attenti, quindi, a non subire il potere esercitato da chi riveste cariche politiche perché, senza che ve ne rendiate conto, danneggiate l’immagine della Prociv, mentre “altri” soddisfano interessi personali”. “Fanno sorridere le dichiarazioni di Petronio – proseguono i due consiglieri – e ci preoccupa il suo atteggiamento: sembra sia diventato normale, se sei amministratore comunale, utilizzare beni e personale pubblico per i propri servizi. Ma quale incontro casuale e quale manutenzione di routine della cisterna. La prova sta nella telefonata di un giornale al Dipartimento Regionale della Protezione Civile che, alla richiesta fatta negli stessi termini di Petronio, ha negato l’intervento in proprietà private. Sembra quasi di risentire le parole di Carai quando disse di aver prestato una stanza del Comune alla Guardia di Finanza durante i controlli degli scorsi mesi. Ciò che ci sconvolge sono proprio le dichiarazioni del sindaco Carai: invece di togliere le deleghe al suo assessore lo difende. Lo svuotamento delle cisterne è un’operazione di routine, ma non di certo in proprietà private e con tanta scrupolosità. Perché non far scaricare le cisterne su giardini e piante pubbliche?” Intanto il dipartimento della Protezione civile regionale pare abbia aperto un’inchiesta per chiarire l’intera vicenda. (Ale.Ro.)