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    Politica
    2 Novembre 2011
    "Dopo il rimpasto non sembrano affatto granitici"

    CIVITAVECCHIA – La costituzione del nuovo gruppo consigliare del Pdl ed i malumori tra le fila delle larghe intese dopo il rimpasto di giunta. Questi gli ingredienti del mix esplosivo che questa mattina ha generato uno scossone in maggioranza. La seduta del consiglio comunale prevista è andata deserta per mancanza del numero legale. Fuori dai banchi i membri di quella che era An insieme a Forza Italia. Con loro anche l’Udc e l’opposizione. Assente il sindaco, al suo posto il vice Zappacosta che ha ufficializzato le nomine della nuova giunta. La mattinata si era aperta con la votazione delle surroghe dei consiglieri Alessio Smeraglia (FI) e Pierluigi Bianchini (Lista Moscherini). L’altro punto all’odg era l’approvazione del bilancio consuntivo 2009. «La sua mancata votazione non produrrà nulla di grave» – ha precisato l’assessore De Angelis, anche se Pasquale Marino ha ricordato che comunque il Pincio “andrà incontro a sanzioni e verranno bloccati i trasferimenti dagli enti superiori”. Come preannunciato il consiglio, non ha fatto altro che mettere nero su bianco tutte le divisioni emerse nei giorni scorsi. «I nodi vengono sempre al pettine – scrivono in una nota i consiglieri Scotti e Pallassini assenti ieri – ed è sempre e solo questione di tempo. Rimangono i 13 superfedelissimi altro che maggioranza a 22. A nulla sono serviti gli investimenti nella neo campagna acquisti – concludono – anzi se finisce così, forse era meglio risparmiare elargizioni e prebende. Forse avevano ragione Giro e Pallone. Tra saltimbanchi e pulcinella, tra CONSIGLIOprezzolati e mercenari, tra servi sciocchi e quaquaraquà, oggi lo schiaffo è grosso e significativo e nessuno potrà negare che esiste un grave e sostanzioso problema politico e che i consiglieri assenti e fuoriusciti almeno quelli di maggioranza, non condividono la nuova giunta, ed i metodi da asso piglia tutto del Sindaco». Sempre più evidente quindi anche la frattura tra il sindaco ed il coordinatore provinciale del Pdl Lollobrigida. Ad oggi chiunque voglia entrare a fare parte del nuovo gruppo fondato da La Camera Cecchi e Vitali dovrà essere accettato proprio da quest’ultimo. Il consigliere di An ha ricevuto infatti l’ìncarico da dirigente nel Pdl ed al momento è l’unico dirigente provinciale presente in consiglio: chiunque voglia confluire deve accettarlo come capogruppo. Riccardo Sbrozzi, che questa è uscito dai banchi con Vitali e gli altri, si è dichiarato capogruppo di Forza Italia. Di questa situazione ne sanno qualcosa Marino, Santu e Reginella che un paio di giorni fa avevano con il consenso del sindaco avevano annunciato la loro uscita dalla Lista Moscherini (che secondo loro era quindi sciolta) per entrare a far parte del nuovo gruppo Pdl. Ma Vitali ancora non ha formalmente accettato i 3 consiglieri. «La lista non è sciolta – ha precisato il segretario generale Annibali – perché per farlo serve l’autorizzazione del fondatore (Moscherini) e poi il consigliere Pierluigi Bianchini è stato eletto ed ora rappresenta la lista. È il gruppo magari ad essere sciolto. Marino, Reginella e Santu per ora fanno parte della Lista Moscherini. Ai sensi del regolamento, al massimo farebbero parte del Gruppo Misto o di un altro gruppo rappresentato in Parlamento». In apertura della seduta Marietta Tidei ha voluto commemorare “la fine del senso civico al Pincio dato che dopo il rimpasto non c’è più neanche una donna in giunta”. Gatti (Pd)ha invece chiesto una nuova mappa consigliare per capire meglio “quali consiglieri sono in maggioranza e quali in opposizione”. I democrat hanno inoltre fatto notare che il provvedimento all’odg, ovvero il bilancio consultivo, era giunto in aula senza aver compiuto l’iter delle commissioni. Il presidente della commissione Bilancio Vitali, si è infatti dimesso. «Un fatto non da poco – ha aggiunto Piendibene – perché queste dimissioni del presidente della commissione bilancio sono eloquenti. Di fatto prende le distanze su quanto fatto anche in passato». «Sollecitiamo – hanno concluso dal Pd – affinché vengano accelerate le pratiche per l’elezione dei presidenti nelle commissioni vacanti. Ricordiamo anche che Sandro Scotti, presidente e membro dell’organo di controllo analogo di vigilanza sulle holding si è dimesso sia da presidente che da membro. Questa maggioranza non è così CONSIGLIOgranitica, la campagna acquisti la prossima volta la facciano meglio». Per l’Idv quanto accaduto oggi è soltanto la conferma del fatto che ‘‘la politica locale sta oramai scivolando sempre più giù nel baratro dell’immobilismo, dell’indifferenza e dell’autoreferenzialità, sorda e cieca alle diverse necessità non più sacrificabili al balletto delle poltrone’’. «Crediamo sia arrivato il momento – concludono i dipietristi – di porre rimedio a questi continui mal di pancia e scrivere la parola fine ad una disastrosa esperienza che, speriamo, abbia insegnato, una volta per tutte, che gli umori di una sola persona non possono e non devono determinare le sorti di un’intera città».

    Mat. Mar.