logo
    Politica
    2 Novembre 2011
    "Ecco la verità su Torre D'Orlando"

    di MATTEO MARINARO

    CIVITAVECCHIA – Per la prima volta l’assessore all’urbanistica ha parlato della situazione di Torre d’Orlando e delle conflittualità tra il Comune di Civitavecchie e l’Ater. «Uno scontro fatto esclusivamente per questioni di principio – ha spiegato – ma le questioni di principio bisogna metterle da parte. C’è un motivo perché non si può costruire a Torre d’Orlando: parliamo di terreni aree che stanno nel comparto 3 che stanno vicino al fosso. I soldi che ha l’Ater non basteranno mai né per fare il depuratore né per fare le opere di urbanizzazione. Li servono miliardi per fare le opere di urbanizzazione. Ad oggi ma l’Ater ha completamente assegnato il Piano di Zona numero 10 al quale non ha mai rinunciato». E poi c’è ancora un dato: carte alla mano l’assessore Nunzi sostiene che i famosi 25 milioni di euro che l’Ater ha a disposizione sarebbero molti di meno. «Ho una determina dirigenziale della Regione Lazio datata 6 novembre 2009 dove c’è scritto quanti soldi ci sono. Parliamo di circa 6 milioni di euro che a conti fatti sarebbero sufficienti per circa 80/90 case. Noi abbiamo la possibilità di edificarne ben 136. Ecco qual’è la realtà».

     

    Di seguito il testo integrale dell’intervento dell’assessore Nunzi sulla vicenda Torre D’Orlando.

    “Noi abbiamo documenti che parlano – ha raccontato Mauro Nunzi – ed è  vero che oggi la città paga uno scontro tra l’amministrazione comunale e l’Ater, uno scontro fatto esclusivamente per questioni di principio. Ma le questioni di principio bisogna metterle da parte. Se veramente, come quando abbiamo fatto le casette di legno è certificata l’ermergenza abitativa l’amministrazione comunale e l’ater devono fare qualcosa. Noi l’affrontiamo attraverso la redazione dei prossimi piani di Zona. Lo abbiamo affrontanto attraverso l’adozione del Peep 2008-2019 e l’aree destinate all’edilizia economica e popolare sono indicate nell’elaborato numero 7, elaborato redatto ad hoc.
    Si è detto che il sindaco non vuole far costruire l’ater perché ci vogliamo fare i capannoni industriali, l’Enel e quant’altro. Niente di tutto ciò.
    Parliamo di terreni che non stanno sul fronte della strada, e neanche situati nella fascia intermedia, ma parliamo di aree che stanno nel comparto 3 che stanno vicino al fosso. I soldi che ha l’Ater non basteranno mai né per fare il depuratore né per fare le opere di urbanizzazione. Come ci si arriva a quei terreni che stanno a 500 metri dalla strada? I consiglieri di Circoscrizione, in merito alla discussione del Piano Marzano di Aurelia che abbiamo depositato in consiglio comunale, hanno evidenziato tantissimi problemi che vanno dal rifacimento della fognatura alla rete idrica. Li servono miliardi per fare le opere di urbanizzazione. Ad oggi ma l’Ater ha completamente assegnato il Piano di Zona numero 10 al quale non ha mai rinunciato. Se è vero che Di Ludovico ha certificato che l’operazione dell’Arsial (egregia perché hanno speso 44,58 al metro cubo che chiaramente rapportato alla sola volumetria residenziale sono 56 al metro cubo mentre guarda caso in base ai soldi che gli ha chiesto Italcementi la cubatura Pz10 gli costava solo 65 euro al metro cubo quindi 9 euro di più: ma al Pz10 servono 500 metri di tubature, 500 metri di strade, a Torre d’Orlando ne serviranno 5 chilometri per ogni opera di urbanizzazione.
    Ma vi ricordate quando fu costruita San Liborio la strada ancora oggi non c’è, c’è una strada con doppia curva ad esse con dislivello del 35%, questa è la realtà.
    Fughiamo qualche dubbio. Si dice che l’Ater ha a disposizione 25 milioni di euro. Ma ne siamo sicuri, ci sono realmente.Io vi dico che non ci sono. Ho una determina dirigenziale della Regione Lazio datata 6 novembre 2009 dove c’è scritto quanti soldi ci sono.Si acclara che l’Ater al 31 dicembre 2008 ha messo da parte dalla vendita di allogi circa 27 milioni di euro.Di questi 15.912.000 erano destinati al reinvestimento; 3.526.000 erano destinati al ripiano del disavanzo di amministrazione; 4.125.000 sono stati spesi “autonomamente” per comperare i terreni di Torre d’Orlando.

    Ne restano quindi 11.789.000 che sono stati impegnati con varie deliberazioni regionali. Circa 2,5 milioni di euro sono stati utilizzati per fare manutenzioni straordinarie. Togliendo altre cifre indicate nella determina restano a conti fatti 5.412.195 euro. Di tutti i fondi precedentemente impegnati e destinati alla nuova edificazione a fronte di quegli 11 milioni circa 6.969.964 sono destinati a nuove costruzioni. Ad oggi l’Ater ha localizzati dalla Regione Lazio 6.964.964,55 più un residuo di 5.412.000 (che devono essere ancora localizzati) e non parliamo più delle cifre di cui sopra. Se noi andiamo indietro nel tempo notiamo che l’Ater con la delibera 995 del 7 dicembre 2007 (l’allora assessore Astorre venne a Civitavecchia e fece pure una manifestazione) questi fondi sono stati destinati a realizzare alloggi nel Piano di Zona numero 4 (San Gordiano)e a realizzare alloggi nel Piano di Zona numero 10, ovvero dove noi abbiamo sempre insistito. Successivamente l’Ater con delibera del 18 dicembre 2008 ha chiesto di spostarli a Torre d’Orlando. Ora l’Ater ha comunque a disposizione 6.969.964 euro: soldi che non bastano neanche per fare le fogne. Da una piccola verifica che io ho fatto, con questi fondi è possibile realizzare circa 80/90 alloggi senza urbanizzazione. Se la Regione Lazio autorizza all’Ater anche l’utilizzo dei residui (circa 5 milioni) con quei soldi è possibile fare ulteriori 40 alloggi. In tutto 130/135 alloggi quindi senza opere di urbanizzazione naturalmente. Noi comune, in piani di zona in fase di studio, abbiamo già individuato delle aree per realizzare a “macchia di leopardo” in aree Peep (non a Torre d’Orlando) compresi allogi di housing sociale circa 136 alloggi. L’amministrazione segue una logica: abbiamo identificato delle aree tramite una procedura di evidenza pubblica ancora all’ufficio economato c’è il manifesto appeso, abbiamo contro dedotto la procedura concertativa con i proprietari ed andiamo avanti per questa strada di certo non torniamo indietro. Tutto nasce dal famoso “Piano per l’emergenza abitativa” presentato il 18 novembre 2009 all’aula Pucci. Tutti i provvedimenti messi in campo da questa amministrazione partono da quella data. Noi non vogliamo togliere niente a nessuno. È vero che l’Ater ha chiesto alla Regione Lazio i poteri sostitutivi per Torre D’Orlando, ma questi ultimi e questo lo dicono le norme (la legge 865 del 1971 e la 167 del 2009) si possono utilizzare laddove “non esistono aree all’uopo destinate”. E siccome la Regione Lazio ha sottolineato che ancora oggi l’Ater ha a disposizione l’intero Piano di Zona 10, non è possibile ricorrere ai poteri sostitutivi. E i poteri sostitutivi non possono essere richiamati perché l’amministrazione ha adottato il nuovo Peep e quindi li ha localizzati. Non ci siamo inventati nulla: tutto ciò che è stato fatto, “case di legno” (in un modo deprimente chiamate così) comprese è stato copiato quanto fatto l’Ater di Sondrio e di Trento avevano già fatto. Abbiamo fatto tutto ciò sapendo quanto era contenuto nella legge, infatti il Piano Casa regionale permette di trasformare quei volumi in abitazioni, ma non lo abbiamo fatto per questioni di principio. Ma il nostro criterio è quello dell’emergenza abitativa e spingerci, come voleva qualcuno, a fare una variante per rendere quei terreni edificabili significava fare della abitazioni per sempre in quelle aree. Quelle sono aree pubbliche. Ma non dobbiamo dimenticarci che anche gli attuali abitanti di quelle aree vivono li grazie ad uno strumento urbanistico sociale che è il piano di zona: anche loro hanno comprato alloggi a prezzi calmierati con il contributo della Regione Lazio”.

    Precisazioni anche sul presidente Di Ludovico dopo che qualche mese fa il sindaco Moscherini aveva annunciato la fine del suo mandato.

    “Di Ludovico è ancora formalmente presidente – ha concluso Nunzi – Le amministrazioni che dipendono dalla Regione Lazio decadono 90 giorni dopo la data della prima riunione del nuovo organo regionale. Se questa data è riconducibile al primo consiglio regionale (12 maggio 2010) l’amministazione dell’Ater decadono il giorno 11 agosto 2010. Sarà una coincidenza, però decadono lo stesso giorno in cui fui licenziato io”.