CIVITAVECCHIA – “Anche a Civitavecchia c’è emergenza abitativa: è assodato. E non ci volevano certo le casette di legno per capirlo. Il punto purtroppo è come questa emergenza è stata affrontata: da dilettanti allo sbaraglio, inutile nasconderlo. Sul problema casa è mancata quella sensibilità che il problema merita. E vediamo perché.
1) Ad inizio mandato si è cancellata una sagoma di 27 alloggi in Via Veneto da destinare all’emergenza abitativa, già finanziati con 2 milioni e 800 mila euro dalla Regione – Giunta Marrazzo.
2) Successivamente si è tentato l’acquisto sul mercato di alloggi da destinare a tale fine, ma l’iniziativa è fallita per l’opposizione dei condomini, che vedono la presenza di assegnatari di case popolari nel proprio stabile come un declassamento dell’alloggio da loro acquistato.
3) Amministrazione Comunale ed Ater hanno manifestato un’assoluta divergenza di vedute sul tema, rendendo impraticabile qualsiasi soluzione. Più volte, abbiamo sollecitato e auspicato una politica del dialogo. Purtroppo il nostro appello è sempre caduto nel vuoto.
4) L’idea delle casette di legno non l’abbiamo mai condivisa, né ci ha mai convinti. L’abbiamo solo accettata perché in questo immobilismo era l’unica cosa che poteva vedere la luce.
5) L’assegnazione di questi alloggi meritava un percorso non solo più trasparente ma soprattutto più garantista per gli assegnatari, perché un’aggiudicazione che non rispetta appièno i crismi della legge non è definitiva, è minacciata da una precarietà che può durare anni, e sfociare in uno sfratto quanto mai amaro.
6) Un’assegnazione con l’avallo della Commissione per l’assegnazione degli alloggi – e mettiamoci anche dei Servizi sociali – avrebbe meglio garantito per il futuro coloro che risultano assegnatari oggi.
7) Dopo questo flash sul tema delle case popolari non si vedono all’orizzonte altre iniziative, cosa che non ci fa gioire ma ci preoccupa fortemente.
8) In quattro anni non si è dato all’Ater la possibilità di costruire alloggi da assegnare a chi ne ha diritto e che da tempo sta aspettando tale opportunità. Bisogna cambiare atteggiamento: se non va bene Torre d’Orlando, e possono esserci obiezioni su detto sito, bisogna senza indugio mettere a disposizione altre aree. Non farlo significa continuare in un’azione che, inizialmente apparsa come ostruzionistica nei confronti dell’Ater, finisce per danneggiare chi di una casa, di un vero alloggio, ha estremamente bisogno.
9) Le casette di legno sono state una scelta – non vogliamo entrare nel merito – ma non sono in grado di risolvere il problema. Per risolvere il problema c’è bisogno di voltare pagina ed avviare un confronto sereno e costruttivo con l’Ater.
Da ultimo, riteniamo veramente offensivo che a giochi fatti la Commissione Politiche sociali sia convocata per il 9 p.v. per affrontare il problema dell’emergenza abitativa. E’ vergognoso: tale problema, per la sua rilevanza, andava affrontato e risolto prima. Affrontarlo ora serve solo ai membri della commissione, non ai cittadini che di ciò pagano i costi”.
Il Consiglio Direttivo del Polo Civico
Politica
2 Novembre 2011
"Emergenza abitativa, non si risolve così"