di MATTEO MARINARO
CIVITAVECCHIA – Una toccante celebrazione eucaristica interrotta a più riprese dagli applausi con sui si è manifestata l’incontenibile emozione di tutta la diocesi, e non solo. Di chi ha voluto per l’ultima volta ringraziare e salutare l’amato vescovo Carlo Chenis. Oltre 10.000 fedeli hanno partecipato nel porto storico alle solenni esequie del presule davanti alla fontana del Vanvitelli. La piazza è riuscita a contenere a stento l’immensa folla che in un silenzio surreale ha partecipato ed ascoltato le parole del Segretario di Stato Vaticano Cardinale Tarcisio Bertone durante l’omelia. «La morte del vescovo Carlo – ha sottolineato il porporato – così repentina ci tocca intimamente e profondamente. Il Signore lo ha provato con una grave malattia e tutti lo abbiamo accompagnato con trepidazione e dolore. Anche il Santo Padre Benedetto XVI gli è stato vicino come in questo momento è vicino a voi. Io vi porto la sua paterna benedizione apostolica, specialmente ai familiari, ai fratelli salesiani, al presbiterio diocesano e tutti voi». Il cardinal Bertone nel corso del suo intervento ha ripercorso i momenti più importanti dell’apostolato del presule, leggendo ai fedeli stralci delle ultime lettere scritte durante la sua grave e terribile malattia. «L’esempio del vescovo Carlo – ha aggiunto il cardinale – ci esorta a vivere come un tempo di grazia la nostra esistenza, come il tempo in cui incontrare e accogliere Cristo maestro che in diversi modi ha bussato e bussa ancora al nostro cuore, soprattutto a quello di tanti giovani, che in monsignor Chenis avevano trovato un amico, un compagno di vita, una guida saggia e sicura. Anche oggi in modo silenzioso e pragmatico siamo toccati nei nostri affetti e nei sentimenti più umani e cristiani». Il Segretario di Stato ha esaltato durante l’omelia il valore della fede vissuta nel <img width=220 vspace=7 hspace=7 height=331 border= align=right alt=FUNERALI
Cronaca
2 Novembre 2011
"I suoi insegnamenti non vadano perduti"