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    Sanità
    2 Novembre 2011
    "Imbarazzante il silenzio del sindaco Moscherini"

    CIVITAVECCHIA – Sindacati e lavoratori della sanità pubblica e privata in prima fila, e poi rappresentanti politici. Nessun sindaco del comprensorio, o membri delle istituzioni. Al sit-in di questo pomeriggio sotto la sede della Asl RmF di via Terme di Traiano, organizzato da Cgil, Cisl e Uil per protestare contro il piano di rientro regionale e i decreti imposti dal presidente Polverini, si è sentita l’assenza di chi dovrebbe essere invece il garante del diritto alla salute. «A Tarquinia come a Bracciano i Sindaci guidano i movimenti dei cittadini – ha spiegato il segretario della Cgil Cesare Caiazza – qui è imbarazzante il silenzio del sindaco Moscherini, come se il problema della sanità non lo riguardasse. Oggi non ci sono fasce tricolori: forse si stenta a capire a cosa si sta andando incontro, non ci si rende conto che questi decreti non hanno nulla a che vedere con le esigenze del territorio». Cgil, Cisl e Uil, uniti, hanno promesso che andranno avanti per difendere il diritto alla salute «di un territorio – hanno spiegato i tre segretari Caiazza, Barbera e Di Marco, insieme agli altri sindacalisti presenti – già fortemente penalizzato. Basta ricordare il rapporto posti letto per abitante ridotto ai minimi termini o la carenza cronica di strutture». Il piano varato dal presidente Polverini, con la quale i sindacati non sono ancora riusciti ad avere un confronto, confermerebbe le perplessità e le preoccupazioni di Cgil, Cisl e Uil, ‘‘indignati’’, si dicono, soprattutto per quanto riguarda l’oncologia, il cui ridimensionamento costituisce una ‘‘provocazione’’ per un territorio dove è alto il numero di tumori. Se a questo si aggiungono la chiusura di ospedali come quello di Bracciano, i tagli ai gfinanziamenti e il blocco del turn over «si SITarriva – hanno aggiunto – a gravi conseguenze sulla quantità e la qualità dei servizi sanitari offerti. «Continueremo a manifestare – hanno aggiunto – finché non avremo un confronto e non venga imboccata una strada nuova e diversa con una sanità incentrata su cura, prevenzione ed assistenza al territorio».
    Critico, in questo senso, anche il consigliere provinciale del Pdl Gabriele Lancianese che contesta «il metodo non ragionato, non condiviso, non aggiustato alle realtà locali, insomma il metodo ragionieristico utilizzato.
    Ciò – ha spiegato – è dimostrato anche da cosa è accaduto per Civitavecchia. Forse è arrivato il momento di confrontarsi con chi sul territorio gestisce la sanità ed ha il polso reale della domanda e del bisogno vero di salute, oltrecchè l’onere applicativo di decisioni non partecipate. Parlare con i cittadini è certamente importante, ma l’analisi della realtà e le scelte da questa discendenti non possono che essere fatte in ambito istituzionale».