CIVITAVECCHIA – Soccorsi in ritardo, vie di fuga inesistenti e mancanza di rispetto nei confronti della famiglia da parte della commissione parlamentare di inchiesta sulle morti bianche. Questi i punti su cui si è soffermato, questa mattina, l’avvocato Davide Capitani, legale della famiglia e cugino di Sergio Capitani, l’operaio 32enne che ha perso la vita alla centrale Enel di Torrevaldaliga Nord. «Sono incaccettabili e prive di fondamento le conclusioni a cui è giunta la commissione lunedì scorso – ha tuonato nel corso della conferenza stampa alla quale erano presenti anche i fratelli della vittima – è stato scorretto ascrivere le cause dell’incidente ad una inadeguata formazione dell’operaio, totalmente ininfluente per come è avvenuto: chi si fosse trovato in quel punto, in quel momento, avrebbe fatto la stessa fine di Sergio. Peraltro la fuoriuscita dell’ammoniaca si è verificata durante una pausa del lavoro – a proseguito il legale – la squadra stava verificando le cause del mancato funzionamento della sondina per stappare il tubo, dal quale erano lontani alcuni metri. I colleghi di Sergio lo hanno visto volare via e sbattere contro un ostacolo fisso. Mio cugino è rimasto per almeno 20 minuti lì dov’era, esanime, a 12 metri d’altezza, respirando ammoniaca come dimostrano i bronchi compromessi, finché altri lavoratori lo hanno imbracato su una gru che poi è sparita». Qui i dubbi sollevati sull’assenza di mascherine in quell’area di lavoro per espisodi del genere e di adeguate vie di fuga, per le quali è stato puntato il dito contro ‘‘la negligenza di Enel’’ e sui soccorsi chiamati in ritardo. «I pompieri sono giunti dopo 20 minuti dallo scoppio e l’eliambulanza – ha aggiunto – che ci impiega 8 minuti e 20 per raggiungere la centrale, dopo 30 minuti circa». La famiglia di Sergio vuole chiarezza, anche per evitare il ripetersi di simili tragedie. «Occorre in questo senso andare a scandagliare le criticità della centrale, anche dal punto di vista progettuale – ha aggiunto l’avvocato – dal punto di vista delle indagini, chiederemo alla Procura di verificare, attraverso un accertamento tecnico irripetibile, magari nella forma di incidente probatorio, le cause dell’incidente».
Cronaca
2 Novembre 2011
"Inaccettabili le conclusioni della commissione parlamentare"