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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    "Inquinamento, meglio tardi che mai"

    CIVITAVECCHIA – “Nonostante le condizioni di inquinamento e degrado in cui versa il mare di Civitavecchia, fossero evidenti già da tempo, il Comune pare che se ne sia reso conto solo ora, che la situazione è esplosa ed è arrivata al limite della tollerabilità con i fatti di piazza Betlemme. Non serviva arrivare a questo punto per rendersi conto dello stato in cui versa il mare, l’impianto di depurazione e la rete fognaria. Meglio tardi che mai! E’ da giugno dello scorso anno che denunciamo che dei tredici chilometri di costa, nessun tratto risulta balneabile e il Comune decide solo ora di chiedere un finanziamento di 5 milioni di euro per l’adeguamento del depuratore e il potenziamento dei 37 sollevatori, sparsi per tutta la città, che spingono i liquami verso l’impianto di depurazione. Solo ora, mentre sono in corso i lavori di riqualificazione della Marina, l’amministrazione si accorge che il mare è inquinato: prima la frusta e poi il cavallo! Civitavecchia è la pecora nera della Provincia di Roma e la Regione Lazio è la pecora nera del resto d’Italia per quanto riguarda l’inquinamento marittimo”. A dichiararlo in una nota è il capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà della Provincia di Roma, Gino De Paolis. “Come la stessa amministrazione comunale ammette, però – continua De Paolis – tutti questi interventi di riqualificazione della costa saranno poco efficaci se l’impianto di depurazione della città non verrà potenziato e migliorato. Il mal funzionamento del depuratore, infatti, è uno dei principali fattori inquinanti della nostra costa. Nonostante le numerose denunce e segnalazioni, compresa quella presentata da noi due anni fa, a seguito della quale è partita l’indagine della Procura affidata alla Guardia di Finanza, a tutt’oggi siamo ancora in attesa di capire le eventuali responsabilità del carente funzionamento dell’impianto di depurazione della città. Oltre che per un’esigenza di giustizia, è necessario fare luce su questa vicenda, per evitare di farci curare dallo stesso medico assassino. Questa situazione allarmante è stata denunciata anche dal presidente dell’associazioni Pirgo.org, Angelo Fanton, che annuncia per il 2010 l’anno della battaglia per il mare pulito. Invito, pertanto, chi è deputato a intervenire, a passare dalle parole ai fatti, per evitare di essere facili profeti rispetto al fatto, che trascorrerà un’altra stagione – conclude De Paolis – senza vedere nulla di risolutivo. E’ chiaro che il nostro impegno continua a essere indirizzato a sollecitare e sostenere, laddove si ritenga utile, un intervento efficace e definitivamente risolutivo nell’interesse della popolazione”.