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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    "Istituti penitenziari verso il collasso"

    CIVITAVECCHIA – Si sono date appuntamento a Civitavecchia le sigle sindacali regionali della Polizia Penitenziaria per denunciare lo stato di abbandono in cui versa l’intero sistema carcerario del Lazio. E lo hanno fatto, Sappe, Osapp, Cisl Fns, Uilpa, Sinappe, Ugl Pp, Cgil Fp e Cnpp, parlando di un rischio “implosione” ormai imminente. Chiedono quindi un incontro urgente con i vertici del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, ribadendo lo stato di agitazione e mettendo in luce le criticità locali, dove la carenza di organico supera il 30%. «La situazione è insostenibile – hanno tuonato i rappresentanti sindacali – al nuovo complesso sono in servizio 232 unità a fronte delle 342 previste da pianta organica, mentre alla casa di reclusione ne risultano in servizio 52 delle 82 previste». I sindacati prendono a riferimento l’anno 2002 quando a via Tarquinia lavoravano 72 unità di polizia penitenziaria per circa 70 detenuti: oggi i detenuti sono 120 ed il personale è stato ridotto di 20 unità. A partire dal 2006, anche al nuovo complesso vi è stato un costante aumento della popolazione detenuta, arriva a circa 600 ristretti, con un costante decremento, però, del personale di polizia penitenziaria. «Non abbiamo risolto nulla – hanno aggiunto – anche perché finora non è stato nominato nessun nuovo provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria, perchè sono eccessivi i distaccamenti non più temporanei, assistiamo al taglio delle risorse e all’aumento costante di lavoro. L’11 maggio protesteremo a Roma; anche in quella sede chiederemo l’invio di almeno 40 unità di poliza penitenziaria, 25 al nuovo complesso e 15 a via Tarquinia al termine del corso di formazione per allievi a settembre. Nel frattempo, per tamponare la situazione e riuscire ad affrontare il piano ferie, speriamo nell’invio di personale in missione dal dipartimento e nel rientro del personale distaccato».