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    Politica
    2 Novembre 2011
    "La De Carolis rischia di diventare un lazzaretto"

    CIVITAVECCHIA – Intervento in aula da parte del parlamentare del Pd Pietro Tidei, in merito alla situazione della ex caserma De Carolis dove oggi sono ospitati circa 200 richiedenti asilo politico, prevenienti da Pakistan, Mali e da altre zone subsahariane. “Si tratta di una situazione – ha spiegato il deputato – nella quale non c’è alcun presidio sanitario, con una popolazione e con individui che vengono da terre dove sono presenti malattie infettive gravi e pericolose, come tubercolosi od Hiv”. Tanto che ha presentato una interrogazione parlamentare in tal senso chiedendosi come sia possibile “approfittare della generosità di una città e che adesso si possa esagerare riempiendo questa caserma e facendone, di fatto, un centro di accoglienza in una zona totalmente sprovvista di presidio sanitario e, comunque, di una prevenzione. Quindi, vi è il rischio che mille persone, che potrebbero arrivare lì e che avendo richiesto asilo possono girare liberamente per la città, girovagando perché non hanno un lavoro. Queste mille persone, che possono essere portatori di malattie, non hanno nulla da fare e costituiscono sicuramente un pericolo per quelle popolazioni. Dunque, se per caso il Governo volesse fare qualcosa di diverso lo venisse a dire o lo dicesse almeno al Comune, alla Regione o a qualcuno. Non si può pretendere di portare lì all’improvviso 200, 300, 500 o mille persone che non sono ristrette in quel sito, ma che possono girare liberamente per la città non sapendo, peraltro, se queste persone sono portatrici di malattie più o meno contagiose. Credo che questo sia un grave atto di irresponsabilità di un Governo che non tiene minimamente alla dignità e all’autonomia di quei comuni o di quelle popolazioni alle quali si può far sopportare tutto. Ritengo che questo sia un comportamento vergognoso e da stigmatizzare”. Motivo per cui Tidei si è appellato al Presidente per “riferire al Ministero dell’interno, a quello della Difesa e, soprattutto, a quello della Salute di venire a riferire in Aula, o per iscritto – ha spiegato – quali sono le intenzioni del Governo su quella caserma, che rischia di diventare veramente un moderno lazzaretto”.