TARQUINIA – Il sindaco Mauro Mazzola invia una lettera al governatore della Regione Lazio Renata Polverini, nella quale chiede di trasferire la gestione del servizio idrico di Tarquinia all’Acea Ato2 spa. «È doveroso portare all’attenzione le problematiche che sta vivendo Tarquinia insieme ad altri comuni appartenenti all’Ato1, in relazione al passaggio del servizio idrico integrato alla Talete spa – scrive il primo cittadino – La società è partecipata dalla Provincia di Viterbo e dalle amministrazioni comunali. In essa, inoltre, sarebbero dovute confluire altre aziende, precedentemente impegnate nella gestione del servizio idrico. Tra queste la Robur e il Siit, le cui incorporazioni non si sono concluse, anzi presentano questioni non facili da risolvere. Ancora oggi il trasferimento del servizio idrico all’interno della Talete non si è perfezionato e tale ritardo sta determinando una serie di difficoltà che ne influenzano la gestione, con inevitabili riflessi sulla sua qualità. Nello stesso tempo, anche l’azione di risanamento della società si dimostra complessa. In tale contesto, questa amministrazione intende proporre all’attenzione l’ipotesi di includere Tarquinia all’interno dell’Ato2. Il territorio della città confina infatti con quello di Civitavecchia, appartenente all’Ato2. Tarquinia poi, con Civitavecchia e Santa Marinella, ha costituito negli anni Sessanta un consorzio intercomunale, denominato “Consorzio Acquedotto Medio Tirreno” per la gestione delle fonti Cavuiole e San Savino e della relativa linea di distribuzione. Il consorzio, nelle more del procedimento di liquidazione avviato lo scorso anno, continua a svolgere i servizi per i quali è stato costituito e a erogare acqua ai comuni partecipanti, che risultano quindi già collegati tra loro da una rete idrica funzionante. Inoltre, nonostante i solleciti fatti, non risulta definita la posizione che la Talete spa intende assumere in relazione all’incorporazione all’interno della società del consorzio. Acea Ato2 spa, d’altro canto, presenta una struttura societaria di vaste dimensioni e costituisce uno tra i maggiori operatori italiani nella gestione del servizio idrico integrato a cui si aggiungono la solidità gestionale e l’alta professionalità. L’ingresso di Tarquinia in Acea Ato2 spa permetterebbe di trovare una soluzione alle immobilizzazioni del Consorzio acquedotto Medio Tirreno, perché dei tre comuni che ne fanno parte due sono inseriti nell’Ato 2 e uno soltanto nell’Ato 1. L’Acea, infine, grazie alla elevata capacità nella gestione dei servizi affidati e ai risultati raggiunti, costituisce una prova reale della possibilità di mantenere ed esaltare una gestione completamente pubblica dell’acqua. Quest’ultimo punto, nello specifico, deve essere oggetto di particolare attenzione, in quanto è solo per mezzo di gestioni pubbliche virtuose e di eccellenza (come quella dell’Acea Ato2 spa) che si può sostenere il principio, di cui sono un convinto sostenitore, che “l’acqua è un bene pubblico e la sua gestione deve restare necessariamente all’interno delle istituzioni pubbliche”».
Cronaca
2 Novembre 2011
"La gestione del servizio idrico di Tarquinia si trasferisca all’Ato2"