CIVITAVECCHIA – Per l’Udc si è posta la ineludibile esigenza di salvaguardare il ruolo e la dignità dell’istituzione partito e di rispettare, sin quando possibile, il vincolo costituto dal mandato elettorale , da qualcuno, invece, palesemente disatteso”. Così il segretario dell’Udc Marco Di Gennaro ha replicato e precisato ai commenti e alle polemiche nate all’indomani del rimpasto, con l’ex vicesindaco Vinaccia (sostituito da Zappacosta) che dopo due giorni di riunioni ha deciso di accettare l’incarico da assessore alla cultura e alla scuola. Di Gennaro non definisce l’amministrazione Moscherini monocrazia cesaristica” (come Porro del Pd) ma si unisce al coro di coloro che denunciano lo svuotamento dei partiti operato dal primo cittadino in occasione del recente rimpasto di giunta. Per il segretario dello scudocrociato difendere il ruolo dei partiti significa difendere i fondamenti dello Stato democratico dai rischi di una deriva autoritaria determinata dalla tentazione di chiunque consideri i partiti un ostacolo ad una sua incontrollata gestione del “ potere” da realizzarsi tramite un diretto rapporto con gli eletti e fondata sul soddisfacimento di interessi personali e non sulla difesa del bene comune. “Le modalità con cui si è verificato il recente rimpasto della giunta comunale – sottolinea Di Gennaro – hanno visto sostanzialmente svuotato il ruolo dei partiti che sono stati esclusi dall’analisi di una problematica la cui condivisione nei tempi e nei luoghi dovuti, come sarebbe stato opportuno in una coalizione, avrebbe evitato le laceranti conseguenze determinate da una miope autoreferenzialità. Se alla mancanza della condivisione si unisce la non chiarezza dei parametri di valutazione sulla base dei quali il cosiddetto “rimpasto” è stato unilateralmente deciso risultano chiari i motivi della perplessità iniziale dell’Udc”. Di Gennaro nella sua riflessione compie poi un analisi a ritroso nel tempo della strada percorsa dal suo partito all’interno della grande coalizione, fino a 3 anni fa, quando Moscherini firmò il patto con la città. Come ricordato il giorno dell’ufficializzazione della nuova giunta dal sindaco stesso, l’Udc fu uno dei primi partiti ad uscire sulla stampa perché credeva in quel programma. “Nell’accordo elettorale con l’attuale sindaco – ha aggiunto il segretario dello scudocrociato – l’Udc, chiedendo il vicesindaco, aveva privilegiato un ruolo politico più che gestionale; questi erano gli accordi e correttezza vorrebbe che gli accordi, come insieme si fanno, insieme si modifichino. Se a ciò si aggiunge la positiva valutazione sull’operato del vicesindaco fatta dallo stesso sindaco ed il positivo risultato elettorale ottenuto nelle recenti elezioni dall’Udc , unico fra i partiti della coalizione di maggioranza ad aver incrementato i propri consensi, i motivi di perplessità non potevano che aumentare”. Queste quindi le motivazioni che hanno fatto dire “si” a Vinaccia, una scelta che Di Gennaro definisce vantaggiosa per la città e politicamente più corretta per il partito. “Senza cedere ad ultimatum temporali – ha concluso Di Gennaro – l’Udc ha democraticamente affrontato tale problematica nei suoi organi collegiali, facendosi anche carico di consultare i livelli superiori del partito stesso, al fine di addivenire alla decisione che, anche in una futura prospettiva, risultasse complessivamente più vantaggiosa per la città e politicamente più corretta per il partito. In questa prospettiva, sottolineate e condannate le irrituali modalità del “ rimpasto”, si è giunti alla conclusione di continuare il nostro impegno politico- amministrativo nella coalizione di maggioranza accettando l’assessorato alla scuola ed alla cultura, un assessorato di servizio , un assessorato al servizio di quel bene comune che è la stella polare dell’azione politica dell’Udc”.
Politica
2 Novembre 2011
"L'Udc ha fatto la scelta più vantaggiosa e corretta per il partito e la città"