logo
    Cronaca
    2 Novembre 2011
    "Mazzola ha venduto la nostra salute"

    TARQUINIA – È polemica a Tarquinia sui finanziamente Enel che il Comune di Tarquinia ha accettato dalla società elettrica che ha realizzato la centrale a carbone a Torre Valdaliga nord di Civitavecchia. A puntare il dito contro il primo cittadino è Diletta Alessandrelli della Giovane Italia Tarquinia, movimento giovanile vicino al Popolo della libertà. La giovane piddiellina accusa il sindaco Mazzola di nascondersi «dietro un dito e al politichese» nel parlare dei fondi da lui stesso accettati. «Ma come si fa – attacca la Alessandrelli – a dire di essere contrari alla centrale e non ai soldi della servitù energetica. Il Sindaco ha venduto la nostra salute per 30 denari e non ha neanche il pudore di tacere». «Accettando i soldi dell’Enel- prosegue Diletta Alessandrelli – Mazzola attribuisce un prezzo alla nostra salute, allora ci dica quanto vale in euro un tarquiniese. Farebbe meglio forse ad ammettere che le rimostranze contro il carbone in campagna elettorale erano strettamente finalizzate ad assicurarsi il consenso di chi, giustamente deluso, ora ‘‘gli rema contro’’. È irresponsabile scaricare le proprie responsabilità sul ‘‘governo di centrodestra che ha voluto proseguire il suo percorso’’ senza fare rimandi alle posizioni della giunta regionale all’epoca di centrosinistra e all’atteggiamento di questa giunta comunale colpevolmente e consapevolmente complice del degrado ambientale di questo prezioso territorio». La giovane esponente del Pdl attacca il sindaco, respingendo gli investimenti dei soldi che arrivano dall’Enel per il territorio e l’impegno dell’amministrazione a vigilare sulla qualità dell’aria. «Un’amministrazione comunale – spiega l’esponente del Pdl – degna di rispetto non dovrebbe aver bisogno dei fondi della servitù energetica per migliorare l’assetto urbano e acquistare macchinari costosi da donare ai medici dell’ospedale di Tarquinia che siedono, guarda caso, tra gli scranni del centrosinistra in consiglio comunale. Un’amministrazione degna di rispetto dovrebbe garantire a monte l’incolumità della cittadinanza che, mi preme ricordare al sindaco, si è auto tassata per finanziare un monitoraggio dell’aria che possa definirsi tale». Incalzante la conclusione: «Le dichiarazioni del sindaco danno l’idea di una ammissione di colpa celata nel maldestro tentativo di fare una differenza tra l’accettare il carbone e l’accettare i soldi che da esso provengono, come se l’averli accettati e spesi non sia di per se una legittimazione del finanziatore. Che dire, un atteggiamento a dir poco grottesco».