CIVITAVECCHIA – E’ terminata con un doppia condanna l’udienza scaturita dalla cosidetta “Operazione Meco”, l’indagine portata a termine dalla polizia giudiziaria che ha permesso di sgominare un folto giro di spaccio di sostanze stupefacenti nel circondario tra Civitavecchia e Santa Marinella. Nel corso della stessa indagine, proprio perché riconducibile all’imputato principale, Domenico Gabelli detto appunto “Meco”, finì nel mirino degli inquirenti anche Primo Petronilli, accusato di concorso in estorsione aggravata. Nell’udienza di oggi il giudice Angelo Giannetti è stato chiamato a vagliare le posizioni di Antonello Volpi e di Primo Petronilli. Al primo, difeso dall’avvocato Daniele Barbieri, il pubblico ministero contestava il reato di spaccio di sostanze stupefacenti. Un’attività, secondo la tesi accusatoria, talmente tanto radicata da richiedere una condanna a 4 anni di reclusione. Diversa, invece, la posizione dell’ex presidente dell’Etruria Servizi, difeso dall’avvocato Pier Salvatore Maruccio, per il quale il pm Margherita Pinto ha richiesto una condanna a 3 anni. Variegate invece sono state le argomentazioni addotte dagli avvocati difensori. In particolare mentre l’avvocato Barbieri ha posto l’attenzione sulla mancanza di qualsiasi prova dell’attività di spaccio per Volpi, l’avvocato Maruccio ha invece puntato sulla derubricazione del reato. Infatti, secondo la difesa, il comportamento del Petronilli non rispecchiava il reato di estorsione, ma quello più lieve dell’esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Il giudice Giannetti, invece, ritenendo colpevoli gli imputati dei reati indicati, ha emesso una sentenza di condanna a tre anni e quattro mesi per Volpi e tre anni per Petronilli.
Cronaca
2 Novembre 2011
"Operazione Meco", condannato Primo Petronilli