di GIAMPIERO BALDI
CIVITAVECCHIA – I consiglieri della lista civica “Un’altra città è possibile”, rendono noto le conclusioni della riunione che hanno organizzato al rione Alibrandi. L’incontro, secondo il gruppo di minoranza, è stato positivo “perchè – si legge in un comunicato – se la maggioranza non cambia rotta, la cementificazione di quel che resta del nostro territorio in zone dove il Piano regolatore non lo permetterebbe, con qualche opera pubblica in cambio, ma soprattutto a beneficio di grandi proprietari e di grandi costruttori, ci sommergerà. Parliamo di affari da milioni di euro. Durante l’assemblea pubblica organizzata da De Antoniis, Grimaldi e Venanzo Bianchi della lista di governo – continuano Rocchi, Massera, Benci, Fronti e Andrea Bianchi – questi hanno esposto e difeso con convinzione quella che secondo loro è un progetto molto vantaggioso per la comunità. Su un terreno di quattro ettari, la proprietà, chiede di realizzare 27 mila metri cubi di residenziale (quantificabili, secondo noi, fra i 100 e i 150 appartamenti) e 11mila metri cubi di centro commerciale. In cambio, il titolare, realizzerà due ettari di parco, 80 metri quadrati di una struttura ricettiva dentro al parco, un ponte di collegamento fra Alibrandi e via Latina. Secondo noi, a fronte di un affare immobiliare stimabile intorno ai 30 milioni di euro, il proprietario del terreno darebbe in cambio troppo poco e con pochissime garanzie per un quartiere che rischia di soffocare nel cemento. Il consigliere Mucciola ha chiesto che sia reclutato un esperto che possa fare una valutazione tecnica sulle esigenze del quartiere, sulla viabilità, sul verde e che i cittadini siano poi coinvolti fattivamente. Una storia che corriamo il rischio di ascoltare per almeno 14 volte, tante quante sono le proposte di piani integrati all’attenzione dell’amministrazione comunale. Perché il punto ci appare proprio questo: dietro alla facile motivazione della mancanza di soldi per realizzare le opere pubbliche, la giunta Bacheca si accinge a fare gli interessi dei privati, permettendo affari milionari, ben oltre quello che lo stesso privato è disposto a realizzare per la comunità. La logica dei piani integrati dovrebbe essere un’altra: da una parte i legittimi interessi dei privati, dall’altra gli amministratori a fare quelli della cittadinanza. Dalle nostre parti, invece, i principali promotori degli interessi dei primi sembrano essere proprio gli amministratori. Sono stati del resto gli abitanti stessi del quartiere a rimarcare come il progetto non sia abbastanza attento ai problemi di viabilità, a partire dal sottopasso, completamente ignorato. Sono stati gli stessi a chiedere maggiore attenzione possibile per evitate che l’aumento degli abitanti e di traffico porti più disagio che vantaggi. Come è possibile augurarsi centinaia di appartamenti a ridosso del quartiere Alibrandi? Eppure questa giunta non solo se lo augura, ma a quanto pare sta lavorando proprio per questo”.