Il problema del trattamento/riciclaggio dei rifiuti differenziati deve essere necessariamente visto in un’ottica comprensoriale, ovvero di bacino, tenuto conto che i più recenti ed accreditati studi in materia danno per produttivi/remunerativi solo quegli impianti in grado di trattare quantità di materiali provenienti da bacini di raccolta di almeno 120-150.000 abitanti. Tali impianti si sviluppano su superfici minime che vanno dai 10 ai 15 ettari, devono essere collocati lontani dai centri abitati, devono avere a disposizione una rete viaria adatta al traffico pesante ed hanno costi di realizzazione insostenibili per il bilancio di un solo comune.
Inoltre è certo che, con l’espandersi ed il perfezionarsi della raccolta differenziata, la produzione di rifiuti selezionati è prevista in forte crescita in ogni comune del comprensorio.
Il rischio che si corre già ora, dunque, è quello di non avere impianti di riferimento, sufficientemente vicini, presso i quali conferire i materiali differenziati raccolti. In questo senso deve essere avvertito come un grave segnale di allarme la raggiunta saturazione del grande impianto di trattamento del rifiuto umido realizzato solo pochissimi anni fa nella zona di Maccarese.
E’ prevedibile che tale situazione, a breve, possa verificarsi anche per il conferimento di plastica, carta, alluminio, vetro e dei cosiddetti ingombranti, costringendo i comuni come il nostro ad affrontare enormi costi di trasporto per raggiungere quei pochi impianti che ancora offrono disponibilità al ricevimento di questi materiali.
In considerazione della premessa fatta i consiglieri del PdL di Ladispoli, si impegnano in prima persona ed invitano tutti i membri della commissione NU-LLPP, il Sindaco e gli assessori competenti ad attivarsi affinchè venga al più presto convocato un tavolo tecnico comprensoriale al quale invitare i colleghi dei comuni limitrofi per approfondire il tema ed individuare possibili soluzioni da attuarsi in tempi brevissimi.
Quanto al progetto di espandere l’impianto di compostaggio già presente nella zona dei Monteroni, ribadiamo la nostra contrarietà con un no motivato che condivide le preoccupazioni dei cittadini di Ladispoli ed in particolare quelle dei residenti dei Monteroni, che lì vivono ed hanno le proprie aziende.
Filippo Moretti
Capogruppo Consiliare Ladispoli
AN-PdL