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    Amministrazione
    2 Novembre 2011
    Renda: «Il federalismo demaniale può cambiare il volto della città»

    SALVATORECIVITAVECCHIA – «Il federalismo cambierà il Paese e la storia amministrativa di molti Comuni italiani». Lo dichiara in una nota Salvatore Andrea Renda, spiegando che per il momento il federalismo demaniale sarebbe in grado di cambiare radicalmente il volto di Civitavecchia. «Tra tutti gli enti territoriali interessati – afferma l’ex assessore al Bilancio della giunta De Sio – Civitavecchia certamente è il Comune che sta ricevendo l’impatto più positivo. Per una miriade di ragioni storiche e contingenti – prosegue – Civitavecchia si trova a veder trasformare letteralmente in oro tutte quelle servitù (demaniali, militari, energetiche ecc.) che per decenni ne hanno viceversa sfregiato il volto, precludendo il possibile sviluppo economico della comunità locale». L’ex presidente di Etm sottolinea inoltre che il federalismo demaniale trasferisce ai Comuni, a titolo non oneroso e con l’esenzione di qualsiasi imposizione fiscale, uno stock di immobili dal valore commerciale di decine di milioni di euro. «L’obiettivo – prosegue Renda – è quello di valorizzare tale patrimonio attraverso strumenti urbanistici ed alienarlo per ridurre sensibilmente l’indebitamento dei Comuni». Starebbe qui il paradosso: Civitavecchia proprio a causa delle imponenti servitù militari che la città ha pagato dal dopoguerra ad oggi, si troverebbe a ricevere il trasferimento di una mole di immobili notevolmente superiore per valore economico a gran parte dei Comuni italiani. Secondo l’ex esponente di An l’impatto sulla città avrebbe un doppio significato: «Il primo economico – dichiara Salvatore Renda – si consideri che il 75% dei provvedimenti deve andare obbligatoriamente ad abbattere il debito dell’ente. Con una buona valorizzazione – fa sapere – inaspettatamente il Comune si troverebbe nella condizione di dimezzare il proprio debito. Tale condizione permetterebbe da subito la possibilità di liberare qualche milione di euro impegnato nella spesa corrente per pagare le rate dei mutui. Già dai prossimi mesi così si avrebbero risorse nuove e fresche da investire per i residenti in termini di servizi pubblici, spesa sociale ecc». Più risorse quindi, senza incremento della spesa pubblica secondo Renda. «Poi c’è un risvolto programmatorio e strategico – fa sapere – se si considera l’enorme valore strategico dei beni attualmente nella disponibilità dell’amministrazione comunale, diventa intuitivo come con un buon programma di realizzazioni infrastrutturali possa effettivamente e definitivamente cambiare il volto della città, a costo zero. Mi piacerebbe che il dibattito politico cittadino – conclude – ponesse un po’ di attenzione su tali tematiche, come sta avvenendo nel resto del Paese».