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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Ri.Rei, sit-in di protesta davanti al tribunale

    PROTESTA di GIAMPIERO BALDI

    SANTA MARINELLA – Con una importante manifestazione di solidarietà, che ha visto uniti genitori dei disabili, lavoratori in servizio e lavoratori in cassa integrazione provenienti dai vari centri ex Anni Verdi di Roma e del Lazio e con la significativa partecipazione dell’associazione Casapound Italia, stamattina è stato compiuto il primo passo nella tormentata vicenda che vede coinvolto il centro per disabili di Santa Severa. Alla prima udienza che si è tenuta presso il tribunale di Civitavecchia, l’avvocato Giuseppe Rossodivita, legale che difende gli interessi dell’associazione genitori della presidentessa Angelamaria Contona, ha chiesto al gip Giovanni Giorgianni di non dar luogo alla richiesta di archiviazione depositata dal sostituto procuratore dottoressa Margherita Pinto. Al termine della seduta, il giudice per le indagini preliminari si è riservato la decisione che sarà presa nei prossimi giorni. «Dopo oltre due anni di indagini avviate in seguito alle numerose denunce presentate dalla nostra associazione a tutela del diritto alla salute, alla dignità e al rispetto dei disabili psichici e dei lavoratori contro la cooperativa Unisan che gestisce il centro di Santa Severa per disabili – dice la presidentessa Contona – finalmente siamo riusciti a portare questa vicenda in tribunale. Non capiamo come sia stato possibile presentare una richiesta di archiviazione su questi fatti, perché è in evidente contrasto con quanto invece è agli atti ed è emerso dalle indagini espletate e dalle testimonianze rese con dovizia di particolari da moltissimi operatori e responsabili della struttura, agli organi inquirenti. E soprattutto in grave conflitto con quanto invece riscontrato sia dai Nas di Roma che dagli ispettori dell’Agenzia di sanità pubblica nel 2009, dai cui verbali si evince chiaramente l’insufficiente situazione igienico-sanitaria del centro, oltre che della congruità delle cure riabilitative effettivamente erogate ai disabili dove il servizio sanitario regionale destina ogni anno, tramite la Asl Rm F, oltre tre milioni di euro. I riscontri dei Nas e dell’As hanno portato nel luglio del 2009 la Regione Lazio ad emanare una determinazione per la ‘‘revoca all’autorizzazione dell’esercizio sanitario nella struttura di Santa Severa’’, disponendo la ricollocazione dei disabili ricoverati in altra struttura idonea. Appare inoltre incomprensibile per quale motivazione il pm, non solo non abbia ritenuto di avvalersi per le indagini dello strumento di captazione audio-video ambientale utilizzato per eccellenza dalle Procure di mezza Italia, ma soprattutto non abbia disposto di sentire il consigliere regionale e presidente della Commissione Politiche Sociali Peppe Mariani in qualità di testimone oculare, delle reali condizioni di vita dei disabili all’interno della struttura. Mariani infatti, l’8 dicembre 2009, si era recato in visita ispettiva presso il centro di Santa Severa e denunciò pubblicamente la situazione».