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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Riccardo La Monica partecipa a via Margutta alla collettiva “Sette artisti, sette stili”

    CERVETERI – Riccardo La Monica – l’artista che da anni vive a Cerveteri e lavora come restauratore di dipinti, materiali lapidei e mosaici, esporrà nella collettiva “Sette artisti, sette stili” in programma a Roma, nella nota sede di Palazzo Margutta, dal 19 al 26 febbraio prossimi. Nella preziosa esposizione, a far bella mostra di sé tele sulle quali pennellate lineari diventano vere e proprie traiettorie emozionali fino aD indicare un viaggio nel conscio e nell’inconscio così come nell’animo umano, ma anche sculture – realizzate in materiali spesso diversi e molte volte perfettamente miscelati tra di loro – caratterizzate da un linguaggio forte e da una vitalità espressiva unica. Accanto ai lavori di La Monica saranno presenti anche quelli di altri sei artisti (Fernanda Andrea Cabello,in arte Fany; Pina Di Marcantonio; Andrea Roggi; Marco Krasinski; David Gollins e Antonella Magliozzi), selezionati dal Maestro Elvino Echeoni, Presidente dell’Associazione Margutta Arte e direttore artistico della società Il Mondo dell’Arte. Proprio il Maestro Echeoni ha tenuto a precisare che “Tutti gli autori coinvolti nell’esposizione presentano tecniche originali e affrontano temi differenti” e ha ricordato che nella mostra ”Si va dall’arte surreale e astratta a quella minimalista, passando per pezzi in cui si evidenzia un uso del colore di stendhaliana reminiscenza o per lavori che giocano sulla percezione visiva dell’uomo, accendendo l’immaginazione di ognuno di noi nella ricerca di una identificazione personale”. Ambizioso l’obiettivo di questa kermesse, che nel tempo è diventato uno degli appuntamenti fissi di questa nota galleria d’arte romana. Quello a cui si punta è, infatti, sviluppare nello spettatore una coscienza critica che permetta a quest’ultimo di riconoscere, nella produzione realizzata da ogni pittore e da ogni scultore, la capacità di ciascuno di loro così come di apprezzare le differenze presenti nella loro visione. Del resto, ogni artista inevitabilmente lavora con tecniche diverse e affronta tematiche differenti per esprimere il proprio talento, testimoniare le proprie capacità e comunicare al pubblico le proprie emozioni. A curare l’esposizione, insieme al Maestro Elvino Echeoni, Adriano Chiusuri e Remo Panacchia. L’appuntamento per il vernissage della mostra, che rimarrà aperta dal martedì al sabato dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00, è in programma a Palazzo Margutta (Via Margutta, 55) sabato 19 febbraio dalle 18.00 alle 22.00.
    Riccardo La Monica nato a Roma nel 1978, oggi vive e dipinge a Cerveteri. Dopo aver frequentato l’Istituto Arte Artigianato e Restauro, lavora da circa dieci anni come restauratore di dipinti, materiali lapidei e mosaici a Roma, per lavori come San Luigi dei Francesi, Villa Medici, Palazzo Farnese e Palazzo di Montecitorio. Il cammino pittorico da autodidatta ha inizio nel 1998 e dai primi tentativi la sua pittura si è evoluta sempre di più negli anni, affinando tecnica e tematiche. Il suo personale percorso pittorico passa attraverso la ricerca dell’inconscio e della natura umana, seguendo i dettami dell’avanguardia surrealista. I dipinti, olio su tela, si dividono in opere surrealiste con ricerca iperrealista e opere che giocano sulla percezione visiva dell’uomo, accendendo l’immaginazione di ognuno nella ricerca di una identificazione personale e proponendo dipinti che hanno la loro definizione nel paradosso denominato “astrattismo iperrealista”.
    Hanno detto di lui: Nel suo primo periodo che risale a circa otto anni fa, la produzione pittorica di Riccardo La Monica comprende dipinti con vaghe influenze fauves e nabis. A queste prime opere seguono una serie di tele originalmente ispirate ad una nuova sintassi pittorica con qualche riflesso di ancestrali sogni onirici.
    Naturalmente il valore pittorico di questo giovane artista non risiede nei suoi contenuti a volta ermetici e alchimistici, ma nella suggestione delle immagini e del loro carattere affascinante proprio nella sua luminosa oscurità.
    La sua pittura ha attraversato due fasi distinte. Durante il periodo iniziale si è espressa a favore di una accentuata stilizzazione delle forme, mentre nella seconda fase entrano a farne parte oltre che paesaggi luminosi, numerosi ritratti e ultimamente qualche esperimento, su base fotografica, molto interessante, ma ancora da sviluppare pienamente. Ritornando ai ritratti, molto particolare quello dell’attrice Nicole Kidman, un volto dipinto con amore dove traspare l’innamoramento per un personaggio reale ma irraggiungibile se non con la fantasia e con l’apparente paradossale realtà del sogno, un tema di chiara ispirazione romantica. Un volto raffigurato sulla tela può suscitare sensazioni incomparabili rispetto a quelle provocate da una creatura in carne e ossa e la fantasia può a volte essere più affascinante e forse più temibile della realtà, i ritratti possono essere specchio della realtà, perfino uscire dalla cornice per scatenare emozioni infinite. L”’arte per l’arte” dell’artista La Monica, non solo raffinatissimo pittore ma anche valente restauratore di capolavori, per lui la pittura diventa un rifugio, una maniera di comunicare le sue emozioni, emozioni e sensazioni che certamente i suoi dipinti sapranno trasmettere a chi avrà il privilegio di guardarli. Sentiremo presto parlare di questo giovane artista che si affaccia timidamente al grande mercato e a cui auguriamo un grande e duraturo successo. (Elio Spinelli)
    La mostra si protrarrà fino al 26 febbraio 2011: dal martedì al sabato dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00 (domenica 20 febbraio aperto dalle 16.00 alle 19.30 chiuso lunedì mattina).