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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    S. Marinella, presentate le ricerche su Castrum Novum alla scuola Normale di Parigi

    SANTA MARINELLA – A pochi mesi dalla conclusione della prima campagna di ricerche italo-francesi sul sito dell’antica città romana di Castrum Novum, sono stati appena presentati i risultati delle indagini presso il Laboratorio di Archeologia della prestigiosa École Normale Supérieure di Parigi. Si è parlato delle scoperte effettuate nell’ambito dell’importante progetto internazionale che ha portato la ricerca archeologica nel cuore della città di Santa Marinella “Perla del Tirreno”, oggi posta nell’area dove sorse la colonia romana, dedotta nel 264 a.C. a controllo del confine nord dell’antico territorio ceretano. Il seminario-conferenza ha illustrato i resti di questo antico centro abitato esistito sulla costa, tra la punta di Capo Linaro e il Casale Alibrandi. Durante tutto il mese di settembre 2010 gli archeologi italiani e francesi hanno lavorato insieme per documentare quanto ancora affiorante sulla terraferma e quanto sommerso nel tratto di mare subito antistante. La conferenza di Parigi è stata aperta dal Direttore del Museo Civico di Santa Marinella Dott. Flavio Enei, primo promotore del progetto, ed è proseguita, davanti ad un attento pubblico di specialisti, con l’intervento del Prof. Grégoire Poccardi, ricercatore di Archeologia Romana dell’Università di Lille III e delle professoresse Marie-Laurence Haack, docente di Storia Antica dell’Università di Limoges e Sara Nardi Combescure, ricercatore di Archeologia presso l’ Università di Amiens, tutti partners del progetto di studio dell’antico centro di Castrum Novum, insieme alla Dott.ssa Flavia Trucco, ispettrice archeologa della Soprintendenza per l’Etruria Meridionale, al Dott. Edoardo Bruni e al Dott. Enrico Iatta della Soc. Poseidon che ha curato le prospezioni sottomarine affiancando il Centro Studi Marittimi del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite. Dieci ricercatori francesi, studenti e professori, hanno avviato la schedatura e la documentazione grafica e fotografica dei resti affioranti. Il Centro Studi Marittimi del GATC, coordinato dal Dott. Stefano Giorgi, si è occupato delle prospezioni in mare destinate a comprendere quanto dell’insediamento sia stato sommerso in seguito all’ingressione marina ed a ricostruire la situazione portuale antica monitorando il fondale e i numerosi relitti presenti a varie profondità. Nello specchio di mare antistante la città antica sono stati eseguiti per la prima volta sistematici rilevamenti sonar che stanno consentendo di elaborare una mappa del fondale e delle principali strutture sommerse tra le quali le grandi peschiere a vasche rettangolari. La prospezione sottomarina ha inoltre portato alla documentazione di numerosi reperti ceramici e metallici che testimoniano una lunga frequentazione del porto protrattasi tra l’epoca etrusca e quella tardo romana. Sulla spiaggia, di grande interesse è stata la scoperta dei resti di strutture pertinenti ad un antico impianto termale costruito in opera mista, oggi in parte demolito dal mare e in parte ancora sepolto sotto la strada soprastante l’arenile. Le ricerche hanno confermato la presenza di strati contenti tracce di frequentazione dell’area risalenti all’età del bronzo (II millennio a.C.) e alla prima età del ferro (IX secolo a.C.) molto precedenti alla costruzione della città romana. Per ora mancano dati precisi circa una presenza etrusca ma le indagini sono appena all’inizio e risulta altamente probabile, come nel caso della vicina Pyrgi, una continuità di frequentazione ininterrotta.
    L’intervento sulla terraferma è servito per riaprire le indagini nel settore di scavo posto nell’area a giardino pubblico adiacente la via Aurelia dove sono state ripulite e documentate le strutture esistenti ed è stato collocato un nuovo pannello didattico. Anche in questo caso diversi ambienti riscaldati, vasche e una forica (latrina) raccontano l’esistenza di una zona termale affacciata direttamente sull’antica sede stradale.
    In occasione degli scavi particolarmente graditi ed intensi sono stati i contatti con i residenti che numerosi sono venuti in visita per ringraziare i ricercatori e per informarsi, finalmente, sui resti archeologici che da sempre hanno visto ogni giorno senza mai comprenderne la storia e il racconto. Molto soddisfatti tutti i partecipanti all’importante ricerca internazionale che vede la Città di Santa Marinella al centro dell’attenzione del mondo scientifico.