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    Cultura e Spettacoli
    2 Novembre 2011
    Saladini torna ad esplorare i misteri del satanismo

    CIVITAVECCHIA – Gino Saladini torna nel circuito nazionale del noir firmando un racconto in «Nero Lazio», un’antologia – che segue quelle già pubblicate da Perrone Lab su Toscana e Piemonte – di situazioni di fantasia alle quali fanno da sfondo Roma, cornice ideale per le ‘‘storiacce’’ e la provincia.
    Il criminologo è stato scelto per un racconto ambientato a Civitavecchia. «Il sapore amaro del mare», il titolo di venti pagine che si leggono tutte d’un fiato, grazie anche allo stile asciutto ed essenziale di Saladini, che ricostruisce un’atmosfera che lui stesso definisce «a tratti sulfurea». E non potrebbe essre altrimenti, visto che al centro del racconto c’è il satanismo. E’ una storia – nemmeno troppo di fantasia a giudicare da alcuni riferimenti che possono essere riletti e ricercati nella cronaca locale degli anni 90 – che parte dalla richiesta di una indagine sul fiorire di sette sataniche nella regione, avanzata dall’allora consigliere della Pisana Angelo Bonelli dei Verdi.
    Per Saladini si tratta di un tema già esplorato nel suo primo romanzo del 2004 con «Omicidi a margine di qualcosa di magico», in cui una serie di misteriori delitti di bambini veniva compiuta in un contesto di riti satanici, dove il tema della pedofilia si intrecciava con quello dell’esoterismo e della magia nera.