ROMA – Sono 2.500 i posti letto per malati acuti, tra pubblici e privati, dell’intera Regione Lazio che saranno riconvertiti in posti di degenza infermieristica. E’ quanto prevede il nuovo piano di riordino della rete ospedaliera presentato dalla presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. “Non si tratta di tagli – ha spiegato la governatrice – ma si tratta di posti letto in esubero che cambieranno funzione”. Polverini ha spiegato che le prime riconversioni partiranno entro il 31 dicembre. Il subcommissario alla sanità del Lazio, Mario Morlacco, ha spiegato che nei posti di degenza infermieristica il paziente può essere visitato quotidianamente dal suo medico di base, con assistenza infermieristica permanente e un medico a disposizione h24 per prendere in carico le emergenze. Inoltre, 24 micro ospedali pubblici cambieranno funzione, svolgendo attività, come ha spiegato Polverini, “più vicine alle esigenze e alle richieste del territorio”.
Diventeranno ospedali di territorio che risponderanno a tutte le esigenze quotidiane del cittadino, dai punti di primo soccorso alla continuità assistenziale alla guardia medica. Le strutture sono quelle di “Monterotondo, Palombara Sabina, Subiaco, Zagarolo, Anagni, Ceccano, Pontecorvo, Ceprano, Ferentino, Arpino, Isola Liri, Atina, Rocca Priora, Ariccia, Anzio, Sezze, Gaeta, Minturno, Bracciano, Acquapendente, Montefiascone, Ronciglione, Magliano Sabino, Amatrice”. Morlacco ha spiegato che tali ospedali presentavano delle caratteristiche per cui possono essere definiti come “chiusi già dai cittadini, come occupazione dei posti letto inferiore all’80%, tassi di ricoveri inappropriati superiori al 25%, tassi di rifiuto superiori al 30% e indici di fuga superiori al 50%. “Per cui – ha concluso – possiamo dire che li stiamo riaprendo”. (SEGUE)