Con il suo attacco al Ministro Sacconi il vice Presidente della Giunta Regionale, Esterino Montino, dimostra non solo di essere un irresponsabile ma soprattutto un provocatore che vuole buttare in caciara una cosa molto seria come la gestione del disavanzo della sanità del Lazio. Sula rete ospedaliera il suo atteggiamento è schizzofrenico, perché qualche giorno fa l’ha presentata come una grande riorganizzazione di cui andare orgogliosi oggi, dopo le critiche dei suoi, ne disconosce la paternità e dice che va cestinata. E’ del tutto evidente che Montino e la maggioranza non sapendo come governare la situazione cercano solo pretesti per aprire uno scontro istituzionale e fare la parte della vittima. Montino dimentica che fu il Governo Prodi, subito dopo aver perso le elezioni, a bocciare l’attuazione del piano di rientro e a chiedere l’aumento delle tasse pena il commissariamento della Regione. Il governo Berlusconi appena insediato guardò i conti del Lazio con più elasticità per evitare un inasprimento della pressione fiscale e modificò la norma voluta dalla maggioranza precedente che impediva al Presidente della Regione di essere nominato Presidente, cosa che avrebbe provocato un conflitto istituzionale forte. Marrazzo poi, dopo aver scaricato su Battaglia tutte le responsabilità della mancata attuazione del piano di rientro, concordò con il Governo la sua nomina a commissario. E’ assordante il silenzio di Marrazzo che fa finta di non sapere che lo Stato sull’attuazione del piano di rientro ha messo circa 8,5 mld di trasferimenti aggiuntivi alla Regione mentre il disavanzo continua a essere il più alto e rappresenta il 50% del disavanzo globale di tutte le Regioni. Ha fatto bene il Ministero del Welfare a chiarire che il Ministro non entra nel merito dei provvedimenti che sono elaborati dalla struttura commissariale che fa capo al Presidente della Regione e concordati con il tavolo tecnico del Ministero dell’Economia che è lo stesso del Governo Prodi.
Donato Robilotta (PdL) consigliere regionale Popolo della Libertà
