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    Sanità
    2 Novembre 2011
    Sanità, sit-in a via Terme di Traiano

    CIVITAVECCHIA – Si dicono preoccupati i segretari di Cgil, Cisl e Uil Caiazza, Barbera e Di Marco all’indomani dell’illustrazione del piano di rientro targato Polverini che, pur non includendo il San Paolo tra i 24 ospedali che verranno chiusi o riqualificati, “conferma – hanno spiegato – le nostre perplessità e preoccupazioni”. Tanto che per domani pomeriggio alle 14 è confermato il sit-in sotto a sede della Asl RmF di via Terme di Traiano: manifestazione alla quale sono invitati, in modo particolare, i Sindaci dei comuni del comprensorio. Le preoccupazioni dei sindacati derivano dal fatto che “il San Paolo è destinato a dismettere la cura delle malattie infettive, quando la presenza del porto ne consiglierebbe il rafforzamento e la specializzazione, e l’oncologia, autentica provocazione nei confronti di un territorio particolarmente segnato, a causa di molti fattori ambientali, dall’incidenza di patologia tumorali. Inoltre – hanno aggiunto – la soppressione di ospedali limitrofi determinerà un consistente aumento della domanda, di ricoveri e prestazioni, verso Civitavecchia. In questo contesto, i tagli ed il blocco del “turn over” rischiano di portare al collasso il San Paolo. Va poi evidenziato che si fa riferimento ad un territorio caratterizzato da un rapporto “abitanti-posti letto” abbondantemente al di sotto della media regionale e, già oggi, segnato da una complessiva carenza di strutture sanitarie e socio-assistenziali. I tagli disposti dai Decreti Polverini, se non rivisti, causeranno riduzione di personale nella sanità pubblica e licenziamenti in quella privata, con ricadute pesantissime sulla quantità e qualità delle prestazioni”. Da qui, quindi, la convinzione dell’importanza della manifestazione di domani. “E’ indispensabile protestare a Civitavecchia, come sta avvenendo in tutta la Regione Lazio – hanno concluso Cgil, Cisl e Uil – per pretendere l’apertura di un confronto, finora sistematicamente negato dalla Polverini, finalizzato ad elaborare un progetto in grado di coniugare il “risanamento economico” con la riprogettazione ed il miglioramento del sistema sanitario regionale, per garantire il diritto primario alla sanità e alla salute”.