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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Sant'Agostino, pioggia di critiche alla giunta Mazzola 

    di ROMINA MOSCONI

    TARQUINIA – ‘‘Basta con i pericoli di incendio, gli intasamenti e le strade dissestate di Sant’Agostino: il Comune di Tarquinia ha il dovere di risolvere queste situazioni di degrado e pericolo per tutti’’. E’ così che si legge nella bacheca del gruppo ‘‘Dateci spiagge e parcheggi a Sant’Agostino’’ che nato da pochi giorni conta già oltre 260 membri. Una delle fondatrice del gruppo si è impegnata in prima persona scrivendo molte volte al comune di Tarquinia, ma la risposta ottenuta non è stata di certo incoraggiante ma solo uno scarica-barile al Demanio. “La strada che conduce al litorale di S.Agostino e lo spazio di area adibito a parcheggio fanno parte di una porzione di terreno che è stato messo in vendita dall’agenzia del Demanio (legittima proprietario di tali aree) nella sua totalità. Il comune, pur rinunciando al diritto di prelazione sulla vendita dell’intero compendio, ha da subito avanzato richieste all’Agenzia del Demanio per avere in concessione la fascia di terreno attualmente occupata dal sedimento stradale, oltre ad una porzione necessaria a questo Ente per realizzare opere pubbliche per servizi ed infrastrutture (si tratta della parte di terreno prossimo agli stabilimenti, già utilizzato come parcheggio). Il Comune ha inoltre richiesto anche una fascia di terreno parallela al fiume Mignone, nell’intento di creare una nuova strada, indispensabile per evitare il ripetersi di … Purtroppo entrambi le richieste hanno avuto esito negativo, con la conseguenza che in una recente nota inviata ancora all’Agenzia del Demanio abbiamo rappresentato la mancanza di un titolo per poter intervenire sulle problematiche inerenti la strada di S.Agostino (che sorge su un’area non comunale e che è oggetto di vendita a privati), che fa ora parte della vendita dei terreni avviata dall’Agenzia, declinando ogni futura responsabilità conseguente al suo uso ed al suo stato di conservazione”. A questo punto la Nocchi non si è data per vinta e a nome di tutti gli aderenti al gruppo ha scritto all’Agenzia del Demanio e ora si resta in attesa di conoscere la risposta che daranno nella speranza che non sia un altro scaricabarile. “E’ ormai prassi che le macchine rimangono bloccate per ore prima di arrivare in spiaggia o di andarsene e se in quell’attesa dovesse arrivare un’ambulanza? E se scoppiasse incendio (viste le tante sterpaglie non sembra un’ipotesi assurda visto poi che ci sono i precedenti)? – scrive la Nocchi – mi chiedo se è possibile che un Comune lasci in così totale abbandono una zona del proprio territorio tanto frequentata. Aspettiamo parcheggi (quantomeno erba tagliata nelle zone erbose) e un po’ di pulizia nelle spiagge libere (più cassonetti sarebbero graditi) e quanto altro possa rendere più accogliente questo bellissimo tratto di costa”. Zonta,un altro dei fondatore del gruppo spiega accorato che: “Questa è l’ultima spiaggia per noi: la sporcizia e l’erba alta fra poco ci toglieranno anche questa”. Tristezza e delusione nelle parole di P. Iacomelli: “Al Comune di Tarquinia non importa nulla di questa situazione, loro hanno il loro lido. Lo scorso anno hanno atteso che andassero a fuoco 10 auto per togliere le sterpaglie”. Suggerimenti invece vengono da D. Poledda: “Anche i militari, visto che ne usufruiscono, potrebbero fare qualcosa”.