logo
    Società
    2 Novembre 2011
    Sciopero Cgil, Civitavecchia protagonista

    CIVITAVECCHIA – “Davvero straordinaria è stata la risposta di lavoratori, precari, pensionati e studenti, alla mobilitazione generale nazionale promossa dalla Cgil. E’ possibile affermare che l’adesione allo sciopero è stata alta, al di sopra delle più ottimistiche previsioni. Le manifestazioni che si sono svolte in tutta Italia hanno registrato centinaia di migliaia di presenza. La manifestazione provinciale di Roma è stata imponente, segnata da decine di migliaia di persone che hanno sfilato da Piazza dell’Esquilino fino al Colosseo”. Ne è convinto il segretario locale della Cgil Cesare caiazza, soddisfatto per la partecipazione locale “Importante e visibile il contributo del comprensorio di Civitavecchia, sia nell’adesione allo sciopero che nella partecipazione alla manifestazione provinciale con una presenza di centinaia di lavoratori, precari e pensionati giunti a Roma con 5 pullman stracarichi – ha spiegato –  tutte le manifestazioni sono state aperte da giovani e precari marcando una particolare attenzione della CGIL nella lotta contro il precarietà, per l’occupazione, per il futuro del lavoro, dei giovani, del Paese. Particolarmente nutrita e visibile la presenza dei precari di Civitavecchia, in particolare quelli del Porto, che hanno sfilato dietro lo striscione già utilizzato nella manifestazione di Roma del 9 aprile: “Le mani pulite”. Uno di loro, Pier Paolo Pielisi, ha preso la parola (in rappresentanza del movimento nazionale “La nostra vita è adesso, il tempo non aspetta”) descrivendo, a partire dalla propria realtà, le condizioni di precarietà di lavoro e nelle prospettive di vita nelle quali versano la maggioranza dei giovani, e anche meno giovani, nel nostro Paese. E’ stata data la parola, inoltre, ad un altro civitavecchiese. Marco Galice, in rappresentanza dei precari della scuola di Roma e Lazio, è stato protagonista di un intervento applauditissimo nel quale, tra l’altro, riferendosi alle affermazioni di Berlusconi che aveva definito tutti gli insegnanti della scuola pubblica di sinistra, ha rivendicato il ruolo di docenti – anche di quelli precari – nel trasferire agli alunni il valore dello studio e non quello (proposto dai festini del Premier) delle affermazioni e delle carriere facili date dalla mercificazione del corpo e da altri disvalori. E’ stata davvero una bella giornata che rafforza la convinzione nella possibilità di produrre il cambiamento del quale i lavoratori, i pensionati, precari, giovani, le donne e l’intero Paese, hanno urgente bisogno”.