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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Scritte e scalini rotti: quando il centro diventa offlimits

    di SONIA BERTINO

    CIVITAVECCHIA – Un cartone di medie dimensioni proprio ai piedi della targa sita al piazzale degli Eroi, dimora inaspettata di un senza tetto che ha deciso di fare di quel posto la sua dimora.
    Vive lì, indisturbato (perché avvicinarlo è praticamente impossibile, soprattutto quando dorme), riparandosi con un piumone rimediato chissà dove che sicuramente non riuscirà a proteggerlo dal freddo siberiano che in questi giorni si è abbattuto sulla Penisola.
    O ancora scalinate (come quella nei pressi di largo plebiscito) lasciate in balia del tempo senza alcuna manutenzione rendendo problematica e pericolosa la salita o la discesa anche ai più agili con conseguenze indesiderate.
    E se l’assenza da parte dell’amministrazione in casi come questi si fa sentire, a maggior ragione si fa vedere sul lungo porto SCALINOGramsci dove grandi scritte ‘‘vivacizzano’’ i muri da poco tirati a lucido (proprio per nascondere i segni del degrado che ha colpito Civitavecchia), le serrande dei negozi e qualsiasi altra superficie messa a disposizione di quanti – non avendo con sé un foglio di carta per annotare, ma sicuramente muniti di pennarelli – abbiano bisogno di prendere appunti.
    E chi di dovere aveva capito che era necessario fare qualcosa.
    La ristrutturazione del lungo porto infatti sarebbe dovuta avvenire in concomitanza all’installazione di telecamere a circuito chiuso che avrebbero dovuto vigilare sulla “salute” del posto, dissuadendo chiunque si fosse recato in quella zona, dal compiere azioni volte a violare il decoro della città.
    La ristrutturazione è arrivata ma la stessa cosa non si può dire delle telecamere ancora assenti.
    E ad oggi volgendo lo sguardo a quel luogo la differenza tra il prima e il dopo è quasi del tutto impercettibile. Segno che c’è ancora tanto da fare.