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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Scuola Centro: genitori in rivolta

     di ALESSANDRO D’ALESSIO

    SANTA MARINELLA – Scuola centro, infuriano le polemiche. I comitati delle mamme chiedono alla dirigente scolastica più responsabiltà per la sicurezza degli alunni della scuola elementare. La foto testimonia infatti lo stato del muro di cinta della scuola. «Speriamo – dicono i genitori – che non dovremo mai ricorrere a richiedere le sue responsabilità penali. Il recinto è danneggiato da aprile dello scorso anno». Ma le polemiche nei confronti della dirigente vanno oltre. Secondo i genitori, «pur di salvare il suo organico usa l’attivazione del tempo pieno, invitandoci a iscrivervi i nostri figli. Ma il tempo pieno subordinato alla preliminare e inderogabnile condizione dell’esistenza e dell’effettivo funzinamento delle strutture e i servizi necessari, nonchè di un numero di richieste atte a legittimare la formazione della classe. Il tempo pieno richiede la disponibilità di idonei ambienti attrezzature e impetno dell’ente ad assicurare il servizio mensa, la frequenza di un congruo numero di alunni». «Nel plesso centro – spiegano le mamme – gli alunni non mangiano in un refettorio, ma a scaglioni all’interno di piccole aule in un piano scantinato e la situazione igienica a volte precaria. All’inizio dell’anno scolastico sono stati rilevati escrementi di ratto, così pure nel piccolo rifugio degli attrezzi all’esterno del cortile dove le insegnanti vi ripongono il materiale per l’attività sportiva del minibasket. Non esistono laboratori, l’unica aula per l’informatica ha soltanto 6 postazioni e da quest’anno per gli alunni è solo un miraggio. Perchè le insegnanti, quando sono in cortile, non si preoccupano che i bimbi sono soli?». Anche il cortile esterno è oggetto di polemiche. Secondo le mamme infatti, ultimamente non è in sicurezza. «I nostri figli – incalzano – che cosa hanno di diverso dagli alunni del plesso Pirgus e Vignacce? Là fra poco i refettori funzioneranno. I nostri figli sono diventati pendolari all’interno di una cittadina, il loro viaggio con lo scuolabus è diventato un pre-scuola e un post-scuola, speriamo che il Comune non ci faccia pagare anche questo». «Il dirigente scolastico del 261°circolo – attaccano ancora i genitroi – deve adeguarsi alle nostre esigenze e ricordarsi che esiste anche la parola flessibilità».