CERVETERI – Codice rosso per l’edilizia scolastica etrusca in seguito alla chiusura dei plessi ereditati dall’Arsial di Quartaccio, Casetta Mattei, e una parte delle scuole nella frazione dei Terzi, oltre la già evacuata scuola di Ceri. A bloccare il nulla osta della sicurezza, il certificato relativo alla statica assente sopratutto nelle strutture più vecchie sulle quali il test non può essere effettuato a causa del peso. L’emergenza scuola peggiora di giorno in giorno, più di cento piccoli studenti rischiano il banco, i genitori prendono carta e penna e scrivono al presidente della Regione Lazio Marrazzo per denunciare la situazione, mentre l’amministrazione comunale orfana di edifici vitali all’istruzione lavora a soluzioni alternative scontrandosi con un assetto di bilancio che non consente ampie manovre. Il dirigente scolastico dei plessi colpiti Riccardo Agresti propone l’osannata soluzione dei ‘‘doppi turni’’ scongiurata da alcuni genitori che innescano le prime polemiche, ma per ora questa sembra l’unico modo non solo per permettere all’anno scolastico di iniziare regolarmente ma anche per impedire la chiusura della scuola d’infanzia. «In Italia siamo ormai abituati a veder correre ai ripari solo dopo che ci è scappato il morto – afferma Agresti – diamo quindi atto e merito al sindaco che finalmente ha fatto eseguire dei controlli e prenderà delle decisioni impopolari, ma che metteranno al sicuro i nostri bambini». Tramezzando aule e uffici la scuola Don Milani di Valcanneto potrebbe ospitare 2 sezioni dell’ex scuola Casetta Mattei, mentre altre tre saranno dirottate ai Terzi. Protagoniste dei doppi turni sarebbero le classi della scuola media insieme alla quarta e alla quinta della scuola primaria, che si dividerebbero il pomeriggio e il sabato mattina a quadrimestri alternati. Le aule liberate nelle ore mattutine, in queste modo, potrebbero ospitare la sezione primavera, altrimenti chiusa in quanto non considerata scuola dell’obbligo, con i relativi disagi per i genitori che lavorano e il licenziamento in tronco di ben dodici docenti. «Con la chiusura delle scuola dell’infanzia i bambini perderebbero un importante occasione di crescita, il doppio turno è una proposta che deve ancora essere votata dal consiglio docenti, mi auguro che l’egoismo non prevalga in quella sede, questo significherebbe sacrificare la sezione primavera che non può essere considerata solo babysiteraggio». Stessa dannata sorte per i compagni di banco ladispolani, sembra che una parte del tetto del plesso scolastico di via Castellammare, il più grande della città, abbia bisogno di un’urgente opera di ristrutturazione, da un primo sopralluogo tecnico diverse aule rischiano l’inagibilità. (Stef. Vign.)
Cronaca
2 Novembre 2011
Scuole inagibili: i genitori scrivono a Marrazzo