Economia e Lavoro
2 Novembre 2011
Se il conto diventa "su misura"
Dimmi che operazioni fai e ti dirò che conto sei. Una piccola ma preziosa massima per orientarsi fra le tante offerte di conto corrente bancario che sono in circolazione. I tempi in cui c’era solo “il” conto bancario e le condizioni le stabiliva la banca una volta e per tutte, son finiti da un pezzo. Oggi i conti sono un po’ come i vestiti: sono pensati per le varie taglie e gusti. E quindi c’è quello per chi fa pochissime operazioni al mese oppure quello per chi movimenta vorticosamente i propri soldi ma anche quello per i tipi tecnologici, che “operano” da internet o quello per chi ama giocare in borsa.
Comunque – e qui torniamo alla “massima” di sopra – sono sempre la quantità e la qualità delle operazioni che si fanno abitualmente a fare la differenza. Quante operazioni in media si faranno nel corso dell’anno? Quanti i prelievi con assegni? Quanti i prelevamenti Bancomat, le domiciliazioni delle utenze (luce, gas, telefono), e gli addebiti relativi all’utilizzo della carta di credito? Ognuna di queste operazioni, ovviamente, ha un costo, e questi costi sono trattati diversamente a seconda del tipo di conto da scegliere: possono essere interamente compresi in un canone, non compresi affatto, compresi sino a un dato numero. Accanto a questo vanno tenuti presente i servizi accessori come l’operatività on line, la gestione dei titoli. Anche in questo caso ci sono dei costi che vanno valutati.
Innanzitutto ci sono due macrotipologie di conto corrente: il conto corrente ordinario, che prevede il pagamento di tutti i servizi e le operazioni effettuate, e il conto corrente a pacchetto, caratterizzato da un numero forfettario di operazioni gratuite comprese nel canone annuale e da agevolazioni sui prezzi dei singoli servizi.
Per scegliere bene bisogna quindi tracciare il proprio identikit e, su questa base scegliere la tipologia di conto corrente più adatta alle proprie esigenze, e sopratutto più economica. E a proposito di economicità, in genere, i conti correnti che costano meno sono quelli viaggiano su Internet, che offrono, tra l’altro, un tasso d’interesse sulla giacenza in conto superiore a quello dei conti correnti ‘tradizionali’, unitamente a spese di gestione del conto che tendono ad azzerarsi in funzione del suo utilizzo.
Ad esempio, il conto Fineco (www.fineco.it), costa al massimo 5,95 euro al mese, che si azzerano con l’accredito dello stipendio. Il conto Fineco offre inoltre interessi sul conto, oltre i primi 2.000 €, sempre in linea con la Banca Centrale Europea, unitamente alla carta multifunzione (Bancomat e carta di credito), gratis, che permette di prelevare gratuitamente in modalità Bancomat da qualsiasi sportello, anche di altre banche.
Andando nel dettaglio i conti “a pacchetto” costano proporzionalmente meno quante più operazioni si possono fare on line. Per esempio Genius Smart, di UniCredit, è destinato a clienti che prediligono l’operatività “on line”, senza rinunciare al servizio in Agenzia. Il conto, infatti, così come in genere quelli a pacchetto, include tutti i principali servizi bancari: bancomat, carta di credito, banca via internet, deposito titoli, bonifici on line, senza escludere la gratuità delle spese di scrittura, relative a 12 operazioni a semestre, eseguite allo sportello. Il tutto per un canone di 6€ al mese, azzerabili con accredito mensile di almeno 1.500 € in forma di stipendio, pensione o bonifico e un patrimonio di almeno €15.000.
Per poter confrontare le diverse offerte di conti correnti il sito web del Consorzio PattiChiari (www.pattichiari.it), nella sezione dedicata all’iniziativa “Conti correnti a confronto”, raccoglie circa 500 prodotti di conto corrente offerti dalle banche aderenti all’iniziativa, e le relative condizioni economiche; si possono cercare secondo un profilo di utilizzo predefinito o utilizzando la modalità di ricerca personalizzata.