CIVITAVECCHIA – «Per troppo tempo Seport non è stata una azienda ma un ammortizzatore sociale. Chi mi ha preceduto, espressione del Pd cittadino, ha riempito questa società di costi fissi: dobbiamo dare atto oggi ai soci di essere persone oneste e coraggiose, perché hanno deciso di investire in tempi non certo positivi dal punto di vista economico-finanziario». Queste le parole con cui il presidente del Cda di Seport Gino Garcia ha voluto rispondere agli attacchi degli ultimi giorni da parte di diversi esponenti del mondo politico locale, ultimo dei quali il parlamentare del Pd Pietro Tidei. «Che siano di Freedom, dell’Idv o del Pd – ha aggiunto garcia – questi attacchi sembrano scritti dalla stessa mano. Mi chiedo a che titolo questi politici vengono a chiedere i piani di impresa: non bisogna dimenticare che si tratta di una azienda con il 74% del capitale privato: motivo per cui non si può parlare di commissariamento. Sono i soci ad investire e a rischiare in prima persona. Da quando ci sono io la politica è rimasta fuori da questa azienda: quando si diffondono notizie false, come è stato fatto fino ad oggi, vuol dire che non si pensa ai lavoratori e al danno che si può arrecare». Insieme al responsabile amministrativo Umberto De Angelis, Garcia ha voluto fornire i dati relativi a bilanci, spese, ad un fatturato che per il 70% si concentra nei mesi estivi, al calo della produzione di rifiuti a livello europeo negli ultimi due anni, con navi che differenziano e bruciano a bordo, «Il 2008, anno in cui non avevo poteri gestionali ma solo un ruolo di controllore, in cui c’erano 74 dipendenti e costi del personale assurdi rispetto ai 42 dipendenti del 2006 – ha aggiunto Garcia – il bilancio è stato chiuso con 184mila euro di perdite. Oggi il calo di fatturato deriva da una flessione dei conferimenti dei rifiuti ad opera delle navi che di fatto hanno determinato una riduzione di circa 350.000 Kg di rifiuti gestiti dalla società rispetto al 2009 provenienti dalle navi: quello che abbiamo cercato di fare è non tagliare le unità lavorative». Da qui il contratto di solidarietà che a fronte di una riduzione del monte orario settimanale del 33% (ogni lavoratore passa da 36 a 24 ore settimanali fino al 30 aprile 2011) comportano, grazie ai rimborsi Inps, una perdita effettiva in busta paga che oscilla tra i 70 ed i 90 euro per lavoratore: accordo sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil, e non dall’Ugl. «La Seport – hanno aggiunto – agisce in regime di “monopolio” all’interno del porto di Civitavecchia ma è in concorrenza con gli altri porti italiani europei e mediterranei poiché le navi possono optare per il conferimento di tante tipologie di rifiuti presso altri scali che hanno tariffe più convenienti. Durante questa Presidenza, sono state acquisite nuove commesse che hanno portato a nuovi contratti, come ad esempio, integrazione del contratto di pulizia delle banchine delle navi da crociera, contratto di pulizia delle banchine Enel, contratto di pulizia banchine dal carbone gestite da Minosse, contratti per il servizio di assistenza agli operatori portuali per l’iscrizione al sistema Sistri, contratto per il monitoraggio della rete fognaria portuale. Stiano tranquilli tutti quelli che attaccano strumentalmente il mio operato, qualora avessi compiuto degli errori i soci, che materialmente finanziano l’azienda, mi avrebbero allontanato e senza solidarietà».
Porto
2 Novembre 2011
Seport, dirigenza al contrattacco