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    Amministrazione
    2 Novembre 2011
    Sfumato il progetto "Cittadella dello Sport"

    CIVITAVECCHIA – L’idea di realizzare la Cittadella dello Sport a quanto pare è sfumata, insieme ad un progetto da 30milioni di euro che allo stato attuale fa bella mostra di sé nel libro dei sogni del Sindaco. Eppure, proclami a parte, tutto era pronto, a cominciare dalla delibera approvata dal consiglio comunale il 21 dicembre dello scorso anno, facente seguito ad una proposta elaborata dall’assessore all’Urbanistica, Mauro Nunzi e redatta un mese prima. ‘‘Riqualificazione e valorizzazione di alcune aree cittadine destinate alla pratica sportiva per la realizzazione di un centro integrato per lo sport – Cittadella dello Sport’’, questo l’atto di deliberazione nr 130, passato con 19 voti della maggioranza contro 2 contrari (Petrelli e Manuedda) e due astensioni (Cosimi e Tidei). Un intervento di riqualificazione che, stando agli atti, avrebbe riguardato l’area destinata a verde per attrezzature sportive ubicata nel quartiere di Campo dell’Oro a ridosso del fosso di Scarpatosta – ove è ricompreso il campo di calcio Saraudi – e quella dello stadio comunale Fattori, ubicato in zona Punta del Pecoraro. In Comune, per la realizzazione del progetto ha optato per un coinvolgimento di soggetti privati – sia sotto il profilo economico-finanziario, sia sotto quello realizzativo gestionale; stabilito quindi che le aree sarebbero state affidate in concessione attraverso una procedura di evidenza pubblica a un soggetto privato ‘‘che realizzerà l’intervento di riqualificazione e valorizzazione secondo i programmi dell’amministrazione e gestirà le aree e le opere ivi realizzate per un periodo non superiore a 33 anni le quali diverranno proprietà comunale alla scadenza di tale periodo’’. un dubbio rimane: esistono privati in grado di sostenere un’operazione economica così rilevante? Al problema ha risposto il Comune, che in barba alle dissestate casse comunali si è reso disponibile a stipulare una convenzione con l’istituto bancario, regolamentando la contrazione di un mutuo a favore del soggetto concessionario, assistendolo con una garanzia fidejussoria non superiore a 5 anni. Un paradosso consentito dalle normative vigenti ma del tutto singolare: il Pincio in sostanza, nonostante non vanti certo una situazione finanziaria florida, sarebbe stato pronto a fare da garante ad un privato che, per assurdo, una volta ottenuto l’importo avrebbe potuto lasciare incomplete le opere a carico dell’amministrazione. E qualche dubbio sull’intera questione lo aveva già espresso il segretario generale Luigi Annibali. A dare il colpo di grazia al mega progetto ci ha pensato la Cassa depositi e prestiti, ritenendo che i cespiti del Comune non siano in grado di garantire la restituzione della somma richiesta e negando così la fidejussione. L’ennesima storia finita male, che vede ora l’amministrazione comunale al punto di partenza su un progetto che avrebbe dovuto rappresentare il fiore all’occhiello della giunta del fare.