CIVITAVECCHIA – 182677. È questo il numero di riconoscimento che Shlomo Venezia, uno dei superstiti dei campi di concentramenti nazisti, porta sul braccio sinistro ma soprattutto nel cuore. Nella conferenza, voluta dagli studenti che hanno potuto visitare i campi di concentramenti grazie a un progetto patrocinato dalla Provincia, tenuta questo pomeriggio al liceo classico ‘‘Padre Alberto Guglielmotti’’, Venezia ha raccontato e rivissuto la sua storia da prigioniero tra ricordi e dolori. «Mi sono salvato – racconta il sopravvissuto – perchè conoscevo il tedesco. Ho detto ai tedeschi che ero un barbiere e loro mi facevano tagliare i capelli ai miei compagni morti nelle quattro camere a gas per farne poi le suole per le scarpe». «Io credo – conclude Rita Stella, l’assessore provinciale alle politiche scolastiche – che la miglior lezione di storia è proprio quella in cui si può interagire con dei testimoni».
Lo.Pi.