di RICKY CARLANTONI
CIVITAVECCHIA – Una storia d’altri tempi. Una storia da raccontare. Una storia da divulgare e che possa essere d’insegnamento per grandi e piccoli. Il protagonista è un ragazzino di appena undici anni con l’hobby del calcio e una passione sfrenata per il ruolo del portiere. Una passione che lo porta ad iscriversi alla scuola calcio del Corneto Tarquinia. Fin qui nulla di bizzarro e non c’è niente di strano nemmeno se vi raccontiamo che tale ragazzino, al secolo Simone Menegaldo, riceve durante la premiazione del “2° Torneo DLF” il riconoscimento come miglior portiere della manifestazione. Ed il bello arriva qui. Simone riceve il premio e festeggia con i compagni. Poi si mette alla ricerca del “collega” del Civitavecchia Andrea Romagnoli e gli regala l’ambito riconoscimento «perché io non meritavo questo premio mentre tu hai fatto una finale eccezionale». Andrea, protagonista nella finale persa con il Campo dell’Oro ha provato in tutte le maniere a fermare gli avversari rendendosi veramente protagonista di incredibili salvataggi. «Ma – spiega sempre Andrea – se il premio è stato assegnato a Simone significa che nell’arco del torneo è stato lui il migliore». La risposta di Simone: «Non ho fatto un grande torneo, su quattro partite ne ho giocate bene due mentre nelle altre non mi sono piaciuto e non credo di aver meritato questo premio». Andrea non sa se raccogliere lo “scettro”. Lo prende, quattro giorni dopo si ripresenta al Dlf per incontrare Simone che però non ha cambiato idea e non vuole indietro quel premio che non ha (ed è sempre la sua personalissima opinione) meritato. Quel che ha meritato sono i complimenti di tutta la nostra redazione e, siamo sicuri, di tutti quelli che leggeranno di questo straordinario gesto di sincerità, sportività, altruismo, Un gesto da raccontare. Un gesto che possa veramente essere d’insegnamento per grandi e piccoli.
Verdecalcio
2 Novembre 2011
Simone e Andrea: la storia di due numeri uno