di ROMINA MOSCONI
CIVITAVECCHIA – Dopo la notizia dello sfratto avuto dal Circolo Canottieri Civitavecchia dalla loro sede storica alla foce del Mignone, in tutto il comprensorio si sono levate numerevoli voci di solidarietà e tantissimi sono gli attestati di stima per patron Franco Tranquilli e il suo staff, proprio nessuno riesce a mandar giù questa triste notizia. «E’ inamissibile. Che fastidio può dare quella rimessa per le canoe? – scrivono alcuni sostenitori del circolo Canottieri – perfino coloro che stanno demolendo le case abusivi nei pressi della sede della società di Tranquilli non vorrebbero buttare giù la rimessa. Chi si deve muovere si muova prima che sia troppo tardi. Civitavecchia è con il Circolo Canottieri e insieme combatteremo». Fra queste voce di solidarietà a Tranquilli c’è quella di un grande uomo di sport come Enzo Di Maio: «Per il mio lavoro di manager sportivo sono fuori Civitavecchia e quando ieri ho letto la notizia mi è venuto lo sconforto, ciò che sta capitando è assurdo. Tranquilli è il canottaggio a Civitavecchia e la sua è una fucina di atleti che Civitavecchia non può perdere. E’ assurdo pensare che una società che solo pochi giorni fa ha visto 6 suoi atleti essere convocati in nazionale ieri è stata sfrattata e non può più operare. Sindaco, assessore e tutte le autorità preposte devono muoversi». L’appello che ieri abbiamo lanciato dal nostro giornale è stato prontamente raccolto dall’assessore allo Sport, Roberto Petito che già si è mosso e stanno arrivando i primi segnali positivi: «Conosciamo la sitiazione e così io, il sindaco Moscherini e l’assessore al Demanio Pierfederici, abbiamo sposato la causa del Circolo Canottieri. Abbiamo già chiamato il sindaco di Tarquinia, Mazzola e ora ci stiamo muovendo per parlare con il Demanio e fare in modo che la situazione si risolva cercando di spostarli in una zona di nostra competenza. Tutti noi ammiriamo Tranquilli e il suo staff e siamo consci del valore dei suoi atleti quindi faremo ogni cosa in nostro potere per risolvere presto e bene questa storia». Ormai è una sorta di corsa contro il tempo visto che 6 degli atleti di mister Tranquilli sono stati convocati dalla nazionale e hanno urgenza di allenarsi al meglio e di recuperare la giusta tranquillità. I ragazzi del Circolo Canottieri sono tutti disperati e non si danno pace. Tranquilli poi non riesce nemmeno a parlare, «dopo 30 anni – spiega commosso – andarsene dalla sede storica e lasciare baracca e burattini mi fa soffrire molto, mi sembra di lottare contro i mulini a vento». Ora non c’è che da attendere le buone nuove della giunta che sta operando per la risoluzione del problema.
Sport
2 Novembre 2011
<strong>CANOTTAGGIO</strong>. Il Pincio corre ai ripari dopo lo sfratto del club di Tranquilli