CIVITAVECCHIA – «Benvenuti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale». Questo il saluto che questa mattina l’astronauta Esa Paolo Nespoli ha dedicato agli alunni delle terze medie dell’istituto comprensivo ‘‘Via Toscana 2’’, nel corso del collegamento diretto con lo spazio, reso possibile attraverso la stazione di radioamatore installata a bordo nel modulo di servizio russo della ISS. In una sala conferenze dell’Autorità Portuale gremita di ragazzi, tutti in silenzio ad attendere, curiosi ed interessati, il primo contatto con la stazione orbitante, alle 10.03 è giunto il segnale dallo spazio, con Nespoli accolto da Francesco De Paolis, referente del progetto ‘‘Ariss School Contact’’ reso possibile grazie all’opera svolta da Amsat Italia ed Ariss (Amateur Radio on International Space Station). Alla presenza, tra gli altri, del commissario dell’Authority e del segretario generale Fedele Nitrella (che ha annunciato la prossima sottoscrizione di un protocollo di intesa tra Capitaneria di Porto ed agenzia spaziale ndr) e Giuseppe Guacci, del sindaco Moscherini, dell’assessore alla Scuola Gino Vinaccia, della dirigente dell’istituto ‘‘Via Toscana 2’’ Francesca Subrizi e dell’ingegnere Enrico Saggese, presidente dell’agenzia spaziale italiana ASI, l’astronauta ha risposto, in due diversi collegamenti nel momento in cui transitava proprio sopra l’Italia, alle tante domande dei ragazzi, spiegando gli obiettivi della missione ‘‘Magisstra’’ che durerà sei mesi. Alla richiesta di indicare il nome di un astronauta ‘‘idolo’’ e di riferimento per lui, Nespoli ha risposto, oltre agli ovvi Gagarin ed Armstrong, «uno di voi, colui che – ha spiegato – andrà su Marte. Continuate ad imparare e ad essere curiosi. Ma sopra è molto interessante; siamo arrivati da un mese e siamo ancora in fase di rodaggio, ma abbiamo in programma una lunga serie di esperimenti in diversi ambiti scientifici». Entusiasta dell’incontro, tra gli altri, anche l’assessore alla Scuola Gino Vinaccia, il quale ha riconosciuto l’importanza di simili iniziative, con la scuola che si apre al mondo esterno «con i ragazzi – ha spiegato – che apprezzano e dimostrano di avere bisogno di queste opportunità».