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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Stupro a Montalto: Carai accusato di xenofobia

    MONTALTO DI CASTRO – Non avrebbe partecipato alla trasmissione della D’Urso per evitare il caos e trappole mediatiche. Una motivazione, quella fornita alla stampa dal sindaco di Montalto di Castro, Salvatore Carai (nella foto in basso), che fa il paio con la giustificazione relativa all’intervento economico a favore delle famiglie degli otto minorenni montaltesi, accusati di aver stuprato una giovane tarquiniese nel marzo del 2007: «Un sostegno economico a famiglie disagiate -avrebbe riferito il primo cittadino – 5 mila euro, non a fondo perduto, ma dietro l’assunzione di un impegno al rimborso». A quanto pare però tutto questo non basta. Soprattutto alla luce di quanto emerso nei giorni scorsi: un nuovo episodio che avrebbe visto Carai scappare davanti alle telecamere di Terra e Rai News, così come riferito dal consigliere comunale del Pdl, Sergio Caci. Un tentativo purtroppo malriuscito quello del Sindaco di Montalto, di difendere il buon nome del suo paese: questa volta è entrato anche in rotta di collisione con la Comunità romena in Italia, dopo alcune sue affermazioni già etichettate come frasi xenofobe. Secondo quanto riferito in un comunicato dal consigliere onorario del Presidente del Senato della Romania, Marian Mocanu, Carai avrebbe giustificato gli otto ragazzi motaltesi accusati di stupro, affermando «dalle nostre parti le uniche bestie sono gli immigrati rumeni. Loro sì che lo stupro l’hanno nel sangue». Mocanu ha immediatamente replicato: «Queste dichiarazioni sono la spia di un clima di palese rumenofobia che ha offeso e offende sia il milione di rumeni residenti in Italia che gli stessi italiani, che non condividono questa deriva xenofoba e razzista». Dalle dichiarazioni di Carai a quelle del suo omologo tarquiniese, Mauro Mazzola, spronato dalle parole della mamma della ragazzina vittima della violenza sessuale e da quelle del suo avvocato, Piermaria Sciullo, che in una lettera nei giorni scorsi ha definito la vittima «abbandonata a se stessa». Mercoledì il sindaco Mazzola ha incontrato le assistenti sociali e i funzionari della Asl, per concordare le iniziative più opportuna da intraprendere per dare un valido e concreto sostegno alla ragazza. «Un aiuto sia sul piano psico-sociale che su quello economico», di questo ha parlato il primo cittadino di Tarquinia al termine del confronto. Un caso nel caso che si riapre, dopo l’invito di Sciullo, rivolto proprio a Mazzola, a «precisare pubblicamente la reale entità del sostegno che il Sindaco in passato ha asserito di aver dato».