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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Stupro: accolta la ‘‘messa in prova’’

    MONTALTOMONTALTO DI CASTRO – Il giudice per l’udienza preliminare, dottor De Biase, ha accolto la richiesta di messa in prova degli otto ragazzi di Montalto di Castro accusati di violenza sessuale di gruppo ai danni di una loro coetanea di Tarquinia. Il fatto avvenuto la notte a cavallo tra il 31 marzo e il primo aprile del 2007 presso la pineta di Montalto Marina e che ha visto coinvolti tutti minorenni, sia i presunti violentatori sia la presunta vittima, trova dunque una svolta sul piano sociale. Per gli otto giovani è  sospeso il processo. Stamattina, sulla base delle dettagliate relazioni tecnico-scientifiche delle perizie di parte – presentate dal professor Mastronardi, noto psichiatra infantile e docente alla Sapienza di Roma, dal dottor Saladini di Civitavecchia e da altri psichiatri – è dunque stata dimostrata l’idoneità dei ragazzi alla ‘’messa in prova’’, anche grazie ad un manifesto atteggiamento di rammarico e pentimento nei confronti della ragazza da parte degli otto indagati. Dunque, una vera e propria presa d’atto di quello che è successo, senza tuttavia attribuzioni di colpe e peccati. Il pubblico ministero, Roberto Thomas, titolare dell’inchiesta, ha espresso parere favorevole alla soluzione della messa in prova che di fatto offre l’opportunità ai ragazzi di essere sottoposti ad un progetto di recupero e reinserimento sociale mediante uno specifico programma che sarà elaborato in questo periodo dai servizi sociali. L’udienza è stata rinviata al prossimo 16 ottobre, quando il tribunale stabilirà nel dettaglio tutte le misure legate alla messa in prova: vale a dire la durata del programma (uno o due anni) e le modalità (la tipologia di servizio, in che orari ecc..). Presenti in aula, oltre alla lunga schiera di avvocati difensori (Salvatore e Francesca Maruccio, Daniele Barbieri, Giorgio Barili, Giorgio Bernardi, Roberto Ruggero, Arcangela Campilongo, Antonio Amorosi e Antonio Cardamone), anche la mamma della ragazza di Tarquinia e gli avvocati Sciullo. Allontanata, invece, la dottoressa Bizzari, rappresentante delle Pari opportunità della provincia di Viterbo. Come si ricorderà, già lo scorso 14 novembre 2008 gli avvocati chiesero la ‘‘messa in prova’’ per gli assistiti, ma i servizi sociali che avevano seguito i ragazzi per oltre un anno, manifestarono il loro disappunto per l’impossibilità di completare il lavoro sui ragazzi. Con il passare del tempo e il rinvio dello scorso gennaio, le cose sono tuttavia cambiate e i ragazzi hanno manifestato una maturità nuova. Si sono detti pronti a mettersi al servizio della comunità per dimostrare di aver capito l’errore fatto e di voler proseguire nel modo più idoneo il percorso di recupero. Una soddisfazione, in parte, anche per l’avvocato Piermaria Sciullo che ha commentato: «Con il risultato odierno c’è comunque una prima riabilitazione della ragazza». L’obiettivo adesso è quello di rasserenare gli animi da parte di tutti, compreso quella della giovane tarquiniese travolta da tanti problemi che l’hanno allontanata dagli studi per optare al mondo del lavoro.