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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Stupro di gruppo: si apre il processo

    MONTALTO DI CASTRO – Inizierà il prossimo 23 giugno il processo a carico degli otto giovani di Montalto di Castro imputati di stupro di gruppo ai danni di una tarquiniese all’epoca dei fatti quindicenne. Nell’udienza preliminare di stamattina presso il tribunale per i minorenni di Roma, il gup Debora Tripiccione ha infatti deciso il rinvio a giudizio dei ragazzi. Una decisione, quella di oggi, che in molti si aspettavano dopo i numerosi rinvii delle udienze precedenti, ben quattro, per vari motivi come i legittimi impedimenti di alcuni e per mancanza di preavviso nei termini di legge. Nel corso dell’udienza i legali difensori degli otto ragazzi sono tornati a chiedere il beneficio della ‘‘messa in prova’’ dei ragazzi, inizialmente concessa e poi revocata a seguito anche delle numerose polemiche mediatiche. Il beneficio fu revocato dopo alcuni mesi perché l’ambiente in cui vivevano i ragazzi non venne ritenuto idoneo al ravvedimento. La Corte di Cassazione accolse infatti il ricorso presentato dalla Procura generale del tribunale dei minori di Roma, ritenendo il pronunciamento del gup povero di motivazione. Secondo la procura, infatti, il giudice per le udienze preliminari si era espresso sulla vicenda senza entrare nel merito delle singole posizioni. Ma in particolare, ad indurre i giudici a sospendere la prova fu una trasmissione televisiva i cui partecipanti, tutti concittadini, solidarizzarono con gli imputati e insultarono la vittima. In precedenza, decine di donne avevano anche indetto una manifestazione di piazza in difesa del sindaco di Montalto Salvatore Carai peraltro finito al centro di roventi polemiche per aver anticipato alle famiglie dei ragazzi le spese legali, circa 5mila euro ciascuno. Una decisione per la quale la Corte dei Conti, nell’aprile scorso, lo ha condannato a risarcire 15mila euro alle casse comunali. Il beneficio, definitivamente sfumato, avrebbe comportato la sospensione del processo e l’affidamento dei minori ai servizi sociali per un periodo di recupero pari a 28 mesi. In caso di esito positivo si sarebbe dichiarato estinto il reato. L’episodio, come si ricorderà, risale alla notte tra il 31 marzo e il primo aprile 2007, durante una festa di compleanno. La ragazza di Tarquinia venne violentata dagli 8 ragazzi suoi coetanei nella pineta della Marina, a pochi metri da dove si svolgeva la festa. Molti a Montalto continuano a difendere i giovani, parlando di un episodio che vide la ragazza consenziente. L’esito dell’udienza è destinato a far parlare. «Una decisione che ci lascia assolutamente spiazzati – è il commento dell’avvocato Giorgio Bernardi, difensore di uno degli otto ragazzi – ciò anche alla luce di quanto emerso un anno fa. Siamo rimasti disorientati dalla richiesta del pm (sostituito il dottor Thomas) diametralmente opposta rispetto alla scorsa fase. Adesso valuteremo la possibilità del ricorso in Cassazione». Soddisfatto invece il legale della tarquiniese, l’avvocato Leonardo Paciotta: «Il rinvio a giudizio conferma e avalla quanto da sempre dichiarato dalla ragazza, sia in sede di denuncia sia nei successivi interrogatori. Ci auguriamo dunque che anche il dibattimento confermi quanto sino ad oggi emerso. Il collegio ha dato atto e riscontro a quanto riferito dall’accusa». «Ci siamo anche attivati – spiega l’avvocato Paciotta – proponendo un ricorso presso il tribunale d Civitavecchia per sequestro conservativo ante causam, in parte accolto». I famigliari avvieranno anche una causa per risarcimento dei danni in virtù dell’evento tragico subito.

    Ale.Ro.