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    Cultura e Spettacoli
    2 Novembre 2011
    Successo per la manifestazione La corsa dei Santi e per gli eventi che si sono svolti a margine di questo grande evento

    Una tre giorni eccezionale e intensa quella vissuta dai circa 1000 giovani del Movimento Giovanile Salesiano che dal 30 novembre sono stati a Roma in occasione de ‘‘La Corsa dei Santi’’ che si è tenuta domenica scorsa per le vie della capitale e che (fra la corsa competitiva e quella non competiva) ha visto la partecipazione di oltre 4500 persone. Il Cnos Sport nazionale (il cui presidente è il solerte ed eclettico sacerdote salesiano don Claudio Belfiore) e l’associazione dilettantistica ‘‘La corsa dei santi’’, sotto l’egida della fondazione Don Bosco nel mondo hanno promosso la corsa, che in questi anni è stata definita la più bella visto che attraversa il cuore della città più bella del mondo. I giovani convenuti a Roma (Provenienti da cuneo, Sondrio, Santeramo, Ivrea, Novara, Vercelli, Bologna, Mogliano Veneto, San Donà del Piave, mOlfetta, Taranto, foggia, torre Annunziata, Salerno, Corigliano Calabro e Catania) sono stati ospitati nelle varie case salesiane, mentre per i pasti hanno usufruito della mensa dell’università Salesiana e per i momenti culturali e religiosi sono stati ospiti del teatro Viganò e della parrocchia Santa Maria della Speranza. Questo grande evento sportivo è stato anticipato da due giorni intensi di cultura promossi dal Cgs (Cinecircoli Giovanili Socioculturali) e dal Tgs (Turismo giovanile salesiano). Il Tgs ha promosso delle visite guidate sui passi di Don Bosco a Roma, mentre il Cgs ha dato vita a un ensamble di eventi davvero ben riusciti che hanno entusiasmato tutti i giovani. Perfetta la scelta del presidente del Cgs nazionale, Candido Coppetelli che ha voluto farcire questa esperienza con dei momenti culturali che si sono dimostrati delle vere chicche e che hanno permesso a tutti i ragazzi sì di divertirsi, ma anche di crescere mentalmente e di poter fermarsi anche a riflettere su aspetti importanti della vita quotidiana. “Noi del Cgs (Cinecircoli Giovanili Socioculturali) proponiamo cultura, film, musica, concerti, teatro, tutto a servizio dei giovani, ma lo facciamo curando non solo l’aspetto dello show ma lo facciamo vivere ai ragazzi come un momento di crescita – ha proseguito il presidente del Cgs, Candido Coppetelli – ed è per questo che anche in questa occasione abbiamo scelto di portare ai ragazzi un pacchetto completo: prima un musical divertente, poi questo film impegnato che tratta la storia del giudice Livatino che è stato vittima di un attentato e per il quale si sta aprendo un processo di beatificazione e poi lo spettacolo ‘‘Cose di cuore’’ che racconta ai giovani, con il loro linguaggio Don Bosco e il suo messaggio”. Il tutto si è aperto con il recital ‘‘Destinazione L’isola che non c’è’’ del gruppo giovani di Cuneo che hanno entusiasmato la platea del teatro Viganò a Roma. Lo spettacolo ha visto in scena moltissimi adolescenti e giovani che hanno cantato, recitato, ballato e addirittura accompagnato dal vivo tutto il musical. Ottima la regia di Artu e donGa, bellissime le scenografie Viola Dalbesio, Livio Mattalia, Silvano Gastaldi, Nuccio, Miki &Stefy. Lunedì invece grande pathos e emozioni al Viganò con la proiezione del docu-film di Salvatore Presti, dal titolo: ‘‘Luce Verticale – Rosario Livatino, il martirio’’.
    “Scavando nell’esistenza di Rosario Livatino, si può notare che Livatino conduceva una vita “normale”, il suo eroismo non aveva tratti che coincidevano con le categorie contemporanee dello spettacolo, ma attraverso quelle poche
    notizie date dai tg, trapelava da quella figura qualcosa di speciale – ha spiegato ai ragazzi il presidente del Cgs nazionale, Candido Coppetelli – Giovanni Paolo II lo definì: ‘‘Un martire della giustizia e, indirettamente, anche della fede’’ e recentemente la Chiesa di Agrigento ha aperto il processo diocesano della canonizzazione di questo giudice ucciso dalla mafia il 21 settembre del 90. La figura di Livatino è da tempo esempio di testimonianza di
    cristianesimo e la sua figura è ricordata anche nel film di Alessandro Di Robilant “Il giudice ragazzino”, uscito nel 1994. È invece del 1992 il libro omonimo, scritto da Nando Dalla Chiesa. Il film parte da quel 21 settembre in cui venne barbaramente ucciso chiedendo “Che cosa vi ho fatto? Perchè mi uccidete?” il regista poi attraverso le parole di chi lo ha conosciuto e amato ha raccontato la vita di questo uomo speciale che abbiamo voluto presentare ai ragazzi per la sua capacità di vivere il quotidiano impegnadosi per il meglio”. I ragazzi hanno apprezzato la pellicola e molte sono state le emozioni registrate a fine film. Dopo il film la madrina de La corsa dei Santi, cioè la cantante Lighea, ha incontrato i ragazzi. Nella serata invece hanno tenuto banco con uno spettacolo emozionante e praticamente perfetto i giovani di Sondrio e il loro musical ‘‘Cose di cuore’’. Per motivi personali il Ministro delle Politiche Giovanili, Giorgia Meloni, non ha potuto partecipare ma ha comunque voluto esserci inviando una lettera agli organizzatori e a tutti i ragazzi. “Questa due giorni culturale che avete organizzato ha una duplice valenza: i giovani potranno trascorrere una giornata all’insegna del sano divertimento sportivo attraverso un emozionante viaggio per le vie della ‘‘Città eterna’’ e inoltre vivranno un clima di festa caratterizzato dall’incontro di sport, arte,ma soprattutto solidarietà e cultura. Sono estremamente colpita dalla vostra scelta di proiettare il corto ‘‘Luce Verticale’’ che racconta al vita del giudice Livatino, ucciso dalla mafia perché non poteva tollerare il suo esempio di correttezza, abnegazione e moralità. Faceva loro paura il suo coraggio, la sua determinazione, la sua fede. Dobbiamo continuare a raccontare al sua storia perché non venga dimenticata e perché le giovani generazioni possano conoscere la forza e il coraggio di chi prima di loro ha combattuto per lasciarci in eredità un mondo migliore. Gli esempi valgono più di mille parole e possono dare forza a tutti quei ragazzi che oggi, ogni giorno, fanno dell’impegno civile l’arma per migliorare il proprio mondo. Questi giovani coraggiosi sono molti di più di quelli che ai media piace raccontare”.
    Al termine di questa esperienza tutti i giovani sono tornati nelle loro case arricchiti e felicissimi e tutti hanno ringraziato don Claudio e tutti gli organizzatori di questa riuscitissima manifestazione, unica nel suo genere. Ecco alcune testimonianze che rendono ancora meglio il successo della manifestazione e che fanno capire ancora di più ciò che ognuno ha portato con sé dopo questi gironi intensi. “I nostri ragazzi – spiega Antonio da Foggia – sono rimasti contenti e soddisfatti di un’esperienza che davvero può far crescere e può farsi confrontare con tante realtà differenti”. Antonio Grimaldi della segreteria della Basilica Papale di San Pietro in una mail ha scritto che Sua Eminenza il Cardinale Angelo Comastri, Arciprete della Basilica Papale Vaticana, ha espresso il suo apprezzamento per il modo in cui la celebrazione Eucaristica del primo novembre si è svolta all’interno della basilica di San Pietro, sotto la cattedra di San Pietro, dove il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Pasqual Chàvez, ha celebrato la messa davanti al migliaio di giovani che hanno partecipato alla tregiorni. Barbara (la Coordinatrice del gruppo delle sbandieratrici di Sondrio) si è invece espressa così: “Roma è davvero speciale e davvero speciale è stato essere lì in Piazza San Pietro fin dal mattino con la celebrazione: in quell’attimo d’attesa prima di ricevere l’eucarestia da Don Pascual Chávez i pensieri e le emozioni sono corsi veloci.
    Le mie ragazze che hanno trovato dentro di sé il coraggio e la forza per essere lì a sbandierare davanti al Papa e che, nonostante l’acqua, o forse proprio per merito della pioggia incessante, hanno saputo dare ancora più valore al momento che stavano vivendo. Spero ci possano essere altre occasioni per misurarsi e crescere all’interno della Comunità Salesiana”. Significativa poi la mail di Arturo, uno dei due registi del recital del gruppo di Cuneo “Quando, più di un anno fa, la nostra “nave” è salpata destinazione l’isola che non c’è mai avrei pensato ad un viaggio così affascinante,
    lungo e pieno di sorprese. Quello di Roma, inaspettato all’inizio poi immaginato, sognato, desiderato è stato lo scalo più bello: qui abbiamo ricevuto un’accoglienza speciale, fatta di mille attenzioni grandi e piccole,
    di premurosa cura per tutto e tutti, in spirito e stile salesiano. Per questo il mio enorme grazie anche da parte di chi, non potendolo fare direttamente, mi ha pregato di farlo. Un grazie che sono certo rivolgerai a tutti coloro che in questo periodo ti hanno aiutato nella realizzazione di un evento così importante, significativo e coinvolgente, che, come è sempre accaduto da quando ti conosco, renderai ancora più ricco e conosciuto, come merita per la grande
    forza aggregativa: in Piazza San Pietro, e nella Basilica prima della partenza, sul percorso (affrontato con la dovuta calma!) poi e infine all’arrivo, non c’erano l’Oratorio di Sondrio o di Taranto o di Molfetta o di Novara, c’era l’Oratorio di Don Bosco e basta, fatto di ragazzi e giovani ma anche di famiglie, di adulti responsabili, di gente che ha ancora voglia di credere e crescere nell’allegria e nella
    preghiera, nello sport e nella cultura”. E poi ancora: “I ragazzi sono stati entusiasti dell’esperienza vissuta a Roma, grazie alla Corsa dei Santi” scrive Stefano Maria, salesiano di Arese e infine “Grazie per l’ospitalità e per il lavoro non indifferente svolto. Siamo rimasti molto contenti dell’esperienza” ha scritto invece don Mimmo di Taranto.