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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Tagli agli ospedali: la Provincia di Viterbo dice no

    TARQUINIA – Il consiglio provinciale di Viterbo ha votato all’unanimità una mozione contro i tagli agli ospedali, in vista della presentazione del piano di riordino da parte della Regione al Governo. Il consigliere provinciale Alfio Meraviglia (Udc), eletto nel collegio di Tarquinia e direttamente interessato dal piano di riordino della sanità regionale per ciò che riguarda il futuro del nosocomio tirrenico si è detto molto soddisfatto dell’unità d’intenti emersa sul documento al quale lui stesso ha partecipato per la redazione. “Aspettavo questo consiglio con impazienza per poter discutere di sanità in una sede appropriata e deputata – ha detto il giovane Alfio Meraviglia – Come cittadino, prima che come consigliere provinciale, conosco molto bene l’ospedale di Tarquinia dove sono a rischio chiusura i reparti di ginecologia e ostetricia. Un territorio, il nostro, fra i più estesi d’Italia con un comprensorio sanitario che parte da Cellere e si estende per Pescia Romana, Montalto di Castro, Tuscania, Canino, Monte Romano, Tessennano, Arlena e Piansano con un forte incremento della popolazione nel periodo estivo. L’ospedale di Tarquinia è il punto di riferimento sanitario di questo vasto territorio dove è necessario mantenere un presidio capace di garantire una risposta immediata anche in caso di parti che presentano particolari complicazioni.” “Tarquinia conta 17mila abitanti. Nel 2009 – ha aggiunto Meraviglia – nel reparto di ostetricia sono venuti alla luce 480 bambini. Il reparto di Civitavecchia, centro abitato che vanta 52mila residenti, ne ha visti nascere solo 401. Dei 480 nati a Tarquinia, 220 sono di mamme civitavecchiesi. Non è assurdo tagliare un reparto eccellente, accogliente, funzionale, con medici, infermieri specializzati e con strutture altamente all’avanguardia? Perché si decide di tagliare i posti letto in una provincia che ha un tasso di posti letto per numero di abitanti inferiore alla media nazionale e dove la doverosa lotta agli sprechi rischia di penalizzare la buona sanità e la qualità dell’assistenza? Non amo la propaganda a buon marcato e la facile demagogia, ma credo che analizzando i dati riguardanti l’ospedale di Tarquinia chiunque arriverebbe alla conclusione che la soppressione di determinati reparti, sarebbe un autentico delitto. Considero estremamente importante l’unità d’intenti raggiunta oggi, soprattutto per ciò che riguarda la costituzione di un tavolo tecnico di discussione, dove affrontare il problema della sanità tenendo conto delle caratteristiche e delle criticità dei singoli territori”.