TARQUINIA – «Il consigliere regionale Francesco Battistoni riesce a negare anche l’evidenza. Nel difendere a spada tratta il piano presentato dal governatore Renata Polverini, parla dell’ospedale di Tarquinia dimostrando di non conoscerne la realtà». Lo dichiara il sindaco Mauro Mazzola in merito alle affermazioni dell’esponente del PdL sull’accorpamento dell’unità di ostetricia e ginecologia di Tarquinia a quella di Civitavecchia. «Il consigliere Battistoni dovrebbe documentarsi di più per non commettere errori grossolani. – prosegue il primo cittadino – Lo scorso anno a Tarquinia, comune di 16.700 abitanti, sono stati compiuti 480 parti contro i 401 di Civitavecchia, città che conta oltre 52mila residenti. Di questi 480, quasi la metà sono stati di donne civitavecchiesi. C’è da considerare, poi, che la sala operatoria è stata chiusa per un mese a causa dei lavori di riqualificazione della struttura e, di conseguenza, non si è potuto raggiungere la soglia delle 500 nascite. La sala parto, inoltre, presenta due caratteristiche tecniche importanti: la prima è la vasca per il parto in acqua che farà crescere sensibilmente il numero annuo delle nascite; la seconda, che diverrà realtà in un futuro prossimo, sarà di trovarsi sullo stesso piano della sala operatoria. Infine, in caso di emergenze classificate di secondo e terzo livello, sarà obbligatorio il trasferimento della madre e del bambino da Civitavecchia a Viterbo, al nosocomio di Belcolle, con grave pericolo per la salute di entrambi. Le due città distano infatti tra loro oltre 60 chilometri e sono collegate da una rete viaria pessima. Per il consigliere Battistoni era quindi meglio tacere e cercare di capire come mai anche la conferenza dei sindaci, di cui fanno parte anche rappresentati del PdL, abbia chiesto all’unanimità il ritiro del progetto del presidente Polverini. Era forse un modo per preoccupare inutilmente i cittadini!».
Cronaca
2 Novembre 2011
Tagli all’ospedale, Mazzola: «Battistoni difende l’indifendibile»