Di ROMINA MOSCONI
In queste ore continuano ad arrivare messaggi di cordoglio a parte delle associazioni religiose, dei movimenti ecclesiali e da tanti politici che hanno voluto ricordare a modo loro questo Presule che ha lasciato un segno in tutti. Leggendo i vari ricordi si legge chiaro l’affetto che la gente ha provato per Chenis che in questi pochi anni di episcopato ha saputo seminare e farsi amare da tutti tanto che in lui in ogni ambito, anche in chi non è credente, hanno visto un padre, un pastore e più che altro un amico sorridente da ammirare per il suo spessore culturale ma anche per la sua umanità e simpatia. Tutti sono rimasti affascinati dal suo carisma e dal suo farsi prossimo senza barriere e senza orpelli. Nei vari messaggi poi trapela la ‘’paura per il futuro’’: in tutti infatti c’è il timore che chi verrà al suo posto non riuscirà a entrare in simbiosi con il territorio come lui e che non ‘’camminerà sulla strada che lui ha aperto’’.
Gianni Moscherini, sindaco di Civitavecchia
«La perdita per la città non è facilmente misurabile perché il valore del suo lavoro compiuto da quando è giunto a Civitavecchia si potrà comprendere solo nei prossimi mesi e anni. Tutta la città soffre la sua scomparsa».
Gino Vinaccia, vicesindaco Civitavecchia
Vinaccia che ieri mattina si era recato in visita al Gemelli: «I fedeli della nostra diocesi – ha aggiunto – piangono questa grave perdita che lascia in tutti noi, un vuoto incolmabile. In questi tre anni ho avuto il privilegio e l’opportunità di lavorare con lui, ed apprezzare il suo impegno a favore della comunità locale, la sua volontà di chiarezza e di lealtà nei rapporti con gli altri, quella carica di umanità propria del buon Pastore. Difficilmente dimenticheremo i suoi insegnamenti. Il più profondo cordoglio da parte della città ai famigliari,ai confratelli e a tutta la famiglia salesiana».
Fabio Ciani, presidente Autorità Portuale
«Se n’è andata una persona straordinaria e lo affermo senza alcuna retorica. Era un uomo di cultura e, benché la sua permanenza sia stata breve, il risultato della sua missione pastorale è straordinario ed il suo ricordo rimarrà indelebile, così come il dolore e l’affetto dimostrati dalla città intera».
Nicola Zingaretti, presidente Provincia di Roma
«La scomparsa del vescovo di Civitavecchia Carlo Chenis – ha commentato il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti – è per tutta la comunità fonte di immenso dolore e grande commozione. Il vescovo rappresentava da anni per molti cittadini una voce saggia da ascoltare e una persona amica con cui confrontarsi per avere consigli o parole di conforto. Vorrei far giungere alla famiglia le mie condoglianze e quelle dell’Amministrazione provinciale».
Paola Rita Stella, assessore Provinciale
«La scomparsa del vescovo di Civitavecchia Carlo Chenis lascerà in tutti noi un vuoto incolmabile per chi come me ha avuto la gioia di conoscerlo sarà impossibile dimenticare le sue parole, i suoi insegnamenti e il calore di un’amicizia sempre sincera e capace di essere vitale soprattutto nelle situazioni più difficili”.
Vincenzo Cacciaglia, presidente Fondazione Cariciv
«Molti progetti hanno visto la Curia e la Fondazione insieme, tra le più significative l’Hospice Oncologico per cui Sua Eccellenza si era speso ed in cui molto credeva».
Roberta Galletta, segretario Pd Civitavecchia
«Se ne va non solo un grande uomo di chiesa ma una persona di profonda cultura e passione intellettuale di cui Civitavecchia sente già la mancanza».
Alessio Gatti, consigliere comunale Civitavecchia.
“Di potrei elencare tantissime qualità ma penso che una possa racchiuderle tutte, l’umiltà. grazie Mons. Chenis».
Gruppo Polo civico e Italia dei Valori
«Apprendiamo la notizia della morte del vescovo con grande dolore. Avevamo subito imparato ad amarlo per la sua umanità, per il messaggio di amore e di amicizia che aveva saputo da subito trasmettere alla città».
Mafalda Molinari
«Fin dal suo arrivo a Civitavecchia ho sempre seguito con attenzione ed ammirazione il suo operato. Ho avuto la possibilità di incontrarlo in varie circostanze e incontri ho intravisto un uomo di grande cultura e soprattutto capace di smuovere situazioni ormai divenute pesanti per la città. Con la sua semplicità, disponibilità e forte carica umanitaria, è riuscito ad accattivarsi la stima e l’ammirazione, non solo dei credenti, ma anche di coloro che sono lontani dalla fede. Credeva nella missione che gli era stata affidata e lo ha testimoniato attraverso il suo modo di essere e di agire che lascerà il segno in tutti coloro che lo hanno conosciuto o anche solo, come me, incontrato».
Augusto Battilocchio, sindaco di Allumiere
«Con la scomparsa di don Carlo abbiamo perso non solo un Pastore erudito e pio, ma anche un amico fraterno, una persona straordinaria, con un’alta carica umana; avevamo subito imparato ad amarlo per la sua umanità e per i messaggi di amore, di fratellanza, di rispetto per gli altri che hanno caratterizzato il suo percorso esistenziale. Ci mancherà molto la sua presenza, perchè è stato un Vescovo, portatore di fiducia, di coraggio, di speranza; questa sua impronta darà a tutti la forza di continuare a vivere nel suo ricordo e a seguire il suo esempio di vita per un cammino di crescita della nostra comunità. E’ per tutti noi motivo di orgoglio soddisfare la richiesta di essere tumulato ad Allumiere, presso il Santuario della Madonna delle Grazie».
Alessandro Battilocchio, sindaco di Tolfa
La nostra diocesi è rimasta ‘‘orfana di un grande uomo’’. «La notizia di questa prematura scomparsa del presule mi lascia affranto: monsignor Chenis è stato un pastore e un amico per chi ha avuto il piacere di conoscerlo. Molti miei concittadini mi hanno chiamato per esprimere il loro dispiacere per la sua scomparsa. Mi unisco, a nome di Tolfa e della mia giunta, al cordoglio diocesano per la scomparsa del nostro amato Pastore, una guida che ci mancherà molto. I frutti del suo lavoro ed il suo ricordo ci accompagneranno a lungo».
Mauro Mazzola, sindaco di Tarquinia
«Il nostro era un rapporto che andava oltre quello istituzionale. Avevo trovato un vero amico. Ho avuto il privilegio di lavorare con lui, riconoscendo la grandezza di un uomo amato dalla gente e che amava stare tra la ‘‘sua’’ gente. Ha promosso con noi molte iniziative: dall’apertura del Museo Diocesano e Comunale d’Arte Sacra al recupero delle opere d’arte della città, dalla convenzione per il ripristino della casa di riposo Ferrari, alle manifestazioni per i giovani, alla sua costante partecipazione ai nostri eventi religiosi. Tarquinia ha instaurato con lui un legame profondo, lo stesso che mi ha unito a lui e che mi ha permesso di scoprire una persona eccezionale, riflessiva e capace di grandi slanci, in grado di mettere la sua vasta cultura a disposizione del prossimo».
Pietro Tidei, deputato del Pd
“La scomparsa prematura del Vescovo della Diocesi di Civitavecchia – Tarquinia, ha suscitato un generale cordoglio nella popolazione, segno evidente della stima che il Presule, nel giro di soli tre anni, era riuscito a conquistare, non solo nell’ambiente del cattolicesimo organizzato, ma più in generale, in tutti gli ambienti cittadini era riuscito in poco tempo, a imprimere una svolta nella gestione dei suoi molteplici e delicati compiti, segnando una profonda discontinuità con il recente passato.
La sua vasta cultura, la sua disponibilità, la sua attenzione e comprensione ai problemi delle categorie e soprattutto dei giovani, ne hanno fatto un insostituibile punto di riferimento”.
Marco Manovelli, Angelo Scala e Laila Gallinari, Associazione Culturale la Pastorella e Polisportiva Uliveto
“E’ stato sempre vicino ai bambini che a centinaia erano presenti nelle tante pastorelle che abbiamo fatto insieme presso la Chiesa Cattedrale di Civitavecchia ed all’ultima esibizione di 700 fanciulli del 16 dicembre scorso presso la Cattedrale, dove non è potuto intervenire perché già in fase di accertamenti clinici, ci ha mandato un messaggio di Amore, incoraggiamento e grande calore umano; il nostro Vescovo, era persona capace di entrare nel cuore e nell’anima delle persone come pochi, solo guardandoti negli occhi! ha subito compreso appena arrivato a Civitavecchia, l’importanza dell’unica tradizione musicale civitavecchiese, tradizione che parla ai bambini e alla gente tutta di Civitavecchia, una tradizione a Lui prima non nota ma immediatamente fatta Sua con la grande sensibilità che lo permeava, mettendo a disposizione sempre la Sua persona e la Cattedrale della Città. Ciao Carlo da parte di tutti noi!”
Don Giovanni Demeterca, parroco di Tolfa
“Mons. Carlo Chenis, con la sua sensibilità da vero pastore della Chiesa e cultore dell’arte, ci ha lasciato una testimonianza indelebile che la storia continuerà a raccontare nei secoli che verranno. L’eredità spirituale del presule va colta, a mio avviso, in tre punti. Il primo punto riguarda la magistrale lezione circa il modo di fare i pastori. Il secondo punto fa riferimento al Suo metodo pastorale, ricco di novità e spunti interessanti di riflessione. Basta pensare alla cosiddetta “Buona Notte”, un’iniziativa promossa da don Carlo, sull’esempio di don Bosco, apprezzata dai giovani e dalle famiglie perché era un’occasione bella di pregare insieme al vescovo ed era anche un momento importante per approfondire la Parola di Dio al fine di evidenziare indicazioni concrete per una efficiente azione pastorale e interessanti percorsi formativi ed educativi di crescita spirituale e morale. Il terzo punto concerne il suo linguaggio colto, puntiglioso e attento alle dinamiche del nostro territorio. Tante volte, mons. Chenis ha invitato le istituzioni a costruire un contesto sociale più umano e giusto in cui far crescere la consapevolezza, la conoscenza e la corresponsabilità come parametri per migliorare lo status quo. E’ bene ricordare anche che il nostro pastore amava la creatività e la bellezza. E’ a questa bellezza ha dedicato tutta la vita, i suoi progetti e il suo tempo. Per lui la bellezza si identificava semplicemente con Cristo Buon Pastore. Ci parlava spesso allo sposalizio tra arte e fede; grazie al suo talento e carisma, aveva la possibilità di raggiungere il cuore delle persone, di suscitare sogni e speranze, di ampliare gli orizzonti delle conoscenza e dell’impegno evangelico che si concretizza nelle opere di misericordia. Ringraziamo il vescovo per il servizio svolto nella nostra chiesa particolare con amore e dedizione, spendendo ogni energia e risorsa per la concordia di questa comunità che deve ricoprirsi, diceva con forza, convinzione e fermezza, ogni giorno famiglia”.
Il diacono Felice Mari (Movimento Focolarini della Diocesi) a nome di tutti i movimenti religiosi
“Il nostro amato Pastore, ci ha lasciato un testamento spirituale altissimo aiutandoci ad essere con lui tutti in Dio. La sua anima innamorata di Maria, era già un fuoco d’amore che tutto bruciava al suo passaggio facendo cadere il superfluo e lasciando in piedi solo ciò che aveva da restare. Nel suo infaticabile ardore “salesiano” si è speso senza misura per portare il suo amore ed il suo incoraggiamento in tutta la Diocesi a quanti chiedevano di poter ricevere una parola di sostegno, di conforto, d’insegnamento. Quante volte ci siamo sentiti sostenuti dalle sue parole o esortati nel perseverare o corretti per progredire nella nostra personale ascesi verso Dio. Quante volte ci ha ricordato che essere cristiani autentici non è un fatto di cultura, ma di corrispondenza tra ciò che si crede e ciò che si vive in profonda adesione agli insegnamenti della Chiesa che è, prima di tutto, Madre. Guardando a Mons. Chenis ed al suo ultimo tratto di Santo Viaggio possiamo affermare di essere stati trascinati con lui in un nuovo e più profondo rapporto con Dio, purificato dal dolore abbracciato ed amato. Nei tre anni in cui è stato Pastore di questa Diocesi abbiamo avvertito il suo amore di padre che non si è risparmiato per il bene delle anime a lui affidate. Da quando le notizie sulla sua salute si sono diffuse, tutta la Diocesi si è stretta intorno al suo Pastore restituendogli in parte l’amore che ci ha sempre donato. Con la sua sofferenza, ci ha spinti ad essere più uniti, a sentirci più fratelli: in una parola ad essere più Chiesa. E’ questo un frutto della sua “passione” per il quale non lo ringrazieremo mai abbastanza. Un altro dono prezioso che ci ha lasciato è una più profonda comprensione del valore del dolore e dei preziosi frutti che può generare. In diverse occasioni il nostro Vescovo ci aveva indicato la via dell’unità tra noi e con la Chiesa come via preferenziale anche per i nostri Movimenti. Sentiamo che il rapporto e l’amore cresciuto tra noi, che ci spinge anche oggi a “Camminare insieme” nella preghiera, va proprio in quella direzione e testimonia l’adesione ai suoi insegnamenti. La sua scelta di essere sepolto davanti all’altare esterno della Madonna delle Grazie di Allumiere dice quanto amore avesse per questa Diocesi che aveva preso dalle mani di Dio restituendola con lo stesso amore con il quale l’aveva ricevuta. Carissimo Don Carlo, tutta la luce che hai lasciato dietro di te resterà per sempre impressa nei nostri cuori. Ci hai cambiato la vita e ci hai dimostrato con la tua che essere cristiani non è un’opzione, ma una scelta tanto più vera quanto più è radicale l’adesione alla Volontà di Dio in ogni attimo della nostra vita. Grazie Don Carlo, continua a starci vicino ed a pregare per noi”.
Laura Piroli, Dirigente Scolastica Istituto Comprensivo Tolfa
“È con profonda commozione che sono ad esprimere il mio dolore, insieme a tutto l’Istituto Comprensivo di Tolfa, per la scomparsa del Vescovo Carlo Chenis. Anche se per poco tempo alla guida della nostra comunità spirituale è riuscito ad entrare profondamente nel cuore e nello spirito della comunità stessa. Tutte le persone che come me, hanno avuto il privilegio di conoscerlo personalmente, ricordano la sua profonda umanità, disponibilità e capacità di parlare direttamente alla nostra anima con semplicità e dolcezza. Nelle sue parole ricordava sempre la misericordia di Dio verso gli uomini; questo messaggio diventi per noi un insegnamento per affrontare il rapporto quotidiano con l’altro. La comunità di Tolfa ne farà tesoro ricordando sempre il nostro caro Vescovo Carlo”.
Giovanni De Paolis e l’Arciconfraternita del Gonfalone
“La morte del Vescovo ci ha sconvolti e non nego che ha segnato inizialmente una battuta d’arresto nelle attività preparatorie alle processione, ma ora l’Arciconfraternita del Gonfalone, della quale il vescovo monsignor Carlo Chenis, era confratello, abbiamo deciso di dedicare la processione proprio a lui pregando con l’intensità con la quale lo stesso vescovo era solito pregare, offrendo questa penitenza perché l’anima di questo uomo santo sia confortata per l’eternità”.
Gruppo Asda Tolfa
“Fin dall’inzio della sua pastorale mons. Chenis è stato sempre molto disponibile nei confronti dei gruppi e delle associazioni, invitandoci spesso a condividere momenti di fratellanza fra tutti i giovani della diocesi. La sua presenza nelle solennità della parrocchia, all’interno della quale noi svolgiamo la nostra attività, è sempre stata, attraverso le sue parole e la sua serenità, uno stimolo a portare avanti la nostra vocazione al servizio della comunità e dei giovani che abbiamo il compito di educare. Venendo a mancare così presto ha lasciato un vuoto nei nostri cuori, all’interno dei quali, rimarrà perennemente vivo il suo ricordo ed il suo sorriso colmo di gioia e vitalità”.
Daniela Spano, Delegata alla Famigli (comune di Civitavecchia) e associazione ‘’Noinsieme’’.
“E’ una notizia tristissima quella che apprendiamo ora. La perdita di una guida, di uomo di fede, di una persona lucida, autorevole, dall’infinita cultura, empatica con tutto e con tutti. Questo momento ci lascia attoniti, smarriti, tristi. Sappiamo pero’ che il più grande insegnamento, se pur nei tanti donati in cosi’ breve periodo, e’ venuto nel rilevare agli altri il modo di affrontare ” la malattia” che la maggior parte delle persone fanno fatica anche a nominare, quasi convinti si possa esorcizzare. Ci ha insegnato la dignita’ nella sofferenza, la gioia nella vita anche quando questa e’ ormai perduta. Allora noi vogliamo crescere, uscendo dal tunnel di questo terribile momento più “sani”, credenti e forti di prima, portando, da ora e per sempre, il ricordo di uomo meraviglioso. Grazie Carlo! Un abbraccio a tutti coloro che ti sono stati e saranno sempre vicini”.
Enrico Luciani e Gino De Paolis
“Civitavecchia città sfortunata. È morto Carlo Chenis, Vescovo della Diocesi di Civitavecchia e Tarquinia, uomo di immensa cultura e soprattutto di immenso spessore umano. Quando l’abbiamo incontrato la prima volta la sensazione è stata quella di averlo sempre conosciuto. Le occasioni istituzionali e l’impegno da lui profuso nel presiedere il tavolo di lavoro, guarda caso, per la realizzazione dell’ hospice oncologico, ci ha fatto toccare con mano la risolutezza e nel contempo la delicatezza e l’immenso amore che provava per il prossimo. Ci mancherà il suo sorriso radioso e sornione, il senso di protezione che da lui si irradiava. Oggi il mondo, e noi civitavecchiesi in particolare, che avevamo la fortuna di averlo avuto tra noi,restiamo orfani di un uomo autentico. Al dolore per un lutto quasi parentale si aggiunge la rabbia e l’impotenza di non aver potuto percorrere insieme un tratto di strada ancora più lungo. L’unica consolazione è che Lui vivrà ancora tra noi attraverso il suo esempio e i suoi insegnamenti. Grazie Carlo”.
Giuseppe Parroncini, assessore regionale
“Mi sento di esprimere profondo cordoglio per la dolorosa scomparsa di Monsignor Carlo Chenis che è stata una figura di spessore dal punto di vista culturale. Nel corso della sua vita ha ricoperto incarichi di prestigio e responsabilità a testimonianza della sua preparazione, tanto da essere insignito da Giovanni Paolo II, nel 1995, della nomina di segretario della pontificia commissione per i beni culturali della chiesa e membro di quella di archeologia sacra. Con lui non solo se ne và un uomo di fede ma scompare una figura importante per tutta la comunità, un punto di riferimento per la gente capace di svolgere un ruolo di guida oltre i confini del mondo religioso”.
Pina Tarantino, referente territoriale Unicef Italia
“I volontari della Sede Unicef di Civitavecchia, i bambini, il gruppo anziani, partecipano con immensa commozione alla perdita del giovane e straordinario Vescovo S.E. Mons. Carlo Chenis. Lo ricordiamo con profonda commozione. In particolare rimane impressa in me la sua immagine serena quando ha officiato la cerimonia del mercoledì delle Ceneri in Cattedrale. Eravamo in molti con i volti rigati da sincere lacrime quel giorno. A don Fabio i nostri sinceri ringraziamenti per averci costantemente inviato notizie riguardo lo stato di salute del nostro amato Presule”.
Leonardo Roscioni, FI-Pdl
“Raramente una persona proveniente da fuori riesce ad entrare così profondamente e rapidamente nel cuore di una comunità. Monsignor Carlo Chenis era proprio questo: immediatezza, acume e capacità di arrivare direttamente all’anima dei suoi concittadini. Come intensità certamente il suo episcopato è sembrato durare infinitamente di più dei tre anni effettivi, e la traccia lasciata rimarrà indelebile. La sua scomparsa, purtroppo annunciata, ha comunque avuto l’effetto di una doccia fredda, che ci riporta alle cose vere ed importanti della vita, che troppo spesso dimentichiamo nella frenesia degli affanni quotidiani. Anche per questo grazie, Don Carlo, a nome mio e del gruppo consiliare di Forza Italia-PDL”.
Massimiliano Riccio e associazione Adamo Onlus
“Restiamo uniti in preghiera con S. Ecc.za Mons. Carlo Chenis, il Suo ricordo vivrà ogni giorno nei nostri cuori e il Suo operato ci farà sentire ancora più vicini a Dio. Con affetto e devozione Associazione ADAMO onlus”.
Associazione ‘‘Futuro Azzurro’’
“Esprimiamo le più profonde condoglianze per la scomparsa di monsignor Carlo Chenis, vescovo della nostra città. Una figura che esprimeva delle qualità umane di grande spessore e che costituiva un faro di vita per tutta la comunità cittadina”.
Pino Antonucci, Polisportiva Quartiere Campo Oro
“Pur non essendo propriamente un cattolico praticante mi unisco insieme a tutta la mia società nonché a tutti i nostri atleti e allenatori al dolore per la scomparsa del Vescvo Chenis, perché era una persona di grande spessore umano e culturale che non si può che ammirare e apprezzare. Purtroppo questa sua scomparsa prematura ha lasciato in città un grande vuoto”.
Michele Mazzarini, coach Crc Rugby Civitavecchia
“Non sono un cattolico praticante ma non si può che ammirare un uomo come Monsignor Chenis che oltre ad essere una brava persona aveva una cultura straordinaria ed era sempre sorridente. Io, la squadra e la società ci uniamo tutti al dolore per la sua morte”.
Aldo De Marco presidente San Gordiano Calcio e assessore allo Sviluppo (Pdl)
“Le parole non bastano per descrivere il vuoto che Monsignor Carlo Chenis lascerà nella nostra città. In questi tre anni, con la sua totale dedizione ed il suo amore per questa comunità, è riuscito a lasciare il segno in ognuno di noi. Un uomo dalle incommensurabili doti umane, che ha anteposto il dialogo e il confronto prima di ogni cosa e che ha saputo cogliere fin dal primo momento le esigenze della nostra città. Grande conoscitore delle problematiche giovanili, è stato sempre vicino al mondo dei ragazzi e a quello dello sport. Tutto il San Gordiano calcio lo ricorda con immenso affetto”.
Ezio Tidei, presidente Cm Tolfallumiere calcio
“Con lui se ne è andata una grande guida spirituale per tutto il comprensorio. Aveva molto a cuore i giovani e quindi noi che lavoriamo proprio con i giovani non possiamo che ricordarlo con affetto e unirci al dolore di tutti, visto che siamo rimasti orfani di un grande Pastore. Speriamo che dall’alto vegli sulla diocesi e che ispiri chi di dovere a mandare un Vescovo che possa continuare su questa eccellente strada da lui aperta”.
Enzo La Rosa, presidente San Pio
“Sono un cattolico e quindi questa scomparsa mi lascia orfano di una grande persona. La morte di Monsignor Carlo Chenis ci ha toccato profondamente perché era una persona speciale che non è mai stato in cattedra ma è sempre rimasto fra la gente con il suo sorriso meraviglioso. Era un salesiano e amava i giovani quindi era molto vicino a noi che da anni facciamo sport sociale proprio per i bambini e i giovani. Tutti noi della San Pio esprimiamo dolore per questa sua prematura dipartita dal mondo e porgiamo sincere condoglianze ai suoi famigliari. Lo abbiamo salutato in cattedrale e resta solo il rammarico per aver avuto poco tempo per approfondire di più l’amicizia”.
Rinaldo Santori, presidente Corneto Calcio
“La nostra società è in profondo lutto perché lui era un nostro carissimo amico, basti pensare che con una cerimonia eccezionale ha aperto con noi l’anno calcistico 2009/2010 e ha celebrato la messa coinvolgendo tutti. Dopo la notizia della sua scomparsa abbiamo riguardato le foto e il video di quella giornata memorabile. Era riuscito a entrare in simbiosi con tutto il nostro territorio e in tutti ha lasciato un segno indelebile. Non era solo un Pastore, ma anche un amico e un uomo che era sempre vicino a tutti e abbatteva ogni barriera di divisione”.
Antonio Parisi, presidente Coser Cariciv
“Poco dopo il suo arrivo a Civitavecchia in una chiesa a San Giovanni durante la visita dei Sepolcri lo riconobbi tra la folla: rimasi colpito dalla sua semplicità e dalla scelta di essere fra la gente senza orpelli e grandi onorificenze. Con il suo sorriso, le sue strette di mano, la camminata energica già in quella serata del giovedì santo di 3 anni fa conquistò tutti e ognuno si rese conto che era arrivato un amico che avrebbe risollevato le sorti della diocesi e così è stato. Lo avevo conosciuto poi personalmente e ne ero rimasto affascinato. Ci ha lasciato un grande vuoto mi auguro di cuore che chi verrà dopo di lui proceda sulla sua strada e non faccia tornare indietro questa diocesi. Con tutta la società , i nostri atleti e i nostri allenatori e collaboratori ci uniamo nel dolore per questa scomparsa”.
Adriana Muzio, comunità catecumenale Civitavecchia
“Un peccato di gola in paradiso”. Non si è sbagliato papa Benedetto XVI quando, il 30 settembre 2007, nella messa di ordinazione di sei nuovi successori degli apostoli, ricordò a tutti che nella Chiesa antica i Vescovi venivano “qualificati come angeli”, perché il loro servizio richiama la natura stessa di queste creature celesti e disse: “Essi sono messaggeri di Dio. Portano Dio agli uomini, aprono il cielo e così aprono la terra”. E così è stato Lei per noi, caro Mons. Carlo Chenis! E’ arrivato solo 3 anni fa nella nostra diocesi, è stato veramente un grande messaggero di Dio, ha aperto nuove vie per tutti, lanciando nuovi schemi per la sua Chiesa e improntando un apostolato volante per i nostri giovani, ai quali voleva aprire il cielo. Con un battito d’ali più intenso, però, ha spiccato il volo per la meta celeste, ma ci ha lasciato eredi di quel messaggio intrinseco di Don Bosco: “Vogliatevi bene come fratelli. Fate del bene a tutti, del male a nessuno. Dite ai miei ragazzi che li aspetto tutti in Paradiso”. Eccellenza, quanta fretta! Non mi ha neanche dato il tempo di prepararle la “farinata” che tanto adorava. Non scorderemo mai la sua presenza angelica in casa nostra quella sera di un anno fa quando venne a gustare i sapori genovesi. Le prometto che le spedirò la ricetta per “un altro peccato di gola, stavolta in paradiso”!
Annamaria Ruocco, casalinga
“Il suo sorriso mi ha aperto il cuore fin dalla prima volta che si è presentato alla città. Sono stata molto contenta di sapere che un salesiano avrebbe guidato la nostra diocesi. Aveva un viso pulito, aperto e cordiale e un’aurea di santità. Era affabile e amante dei giovani e in questi 3 anni ho sempre pregato per lui e per il suo apostolato con i giovani. Chi può dimenticare la gioia che mi ha dato quando dalal finestra l’ho visto sul palco alla festa dei giovani con berretto in testa e con i ragazzi che lo acclamavano? La sua morte mi ha sconvolta e pur avendo problemi a camminare sono voluta andare a salutarlo e quando l’ho visto ho rivisto il viso di Don Bosco e non ho pianto più, perché ora ho la certezza che è in paradiso e che come don Bosco aspetta tutti i nostri giovani in paradiso”
Aisha Maria Sulpizi, 9 anni
“Sono molto addolorata per la morte del Vescovo che conoscevo bene perché tante volte è venuto a cena con noi e ora prego perché tutte le parole che don Carlo ha detto in questi 3 anni facciano germogliare in ognuno di noi sentimenti di amicizia, di amore e di carità cristiana”